SCAMPIA – ”Scendete giu’, vostro marito non si sente bene”. La moglie di Fabio Cafasso, 36 anni, e’ stata chiamata al citofono da qualcuno che l’ha avvertita del fatto che l’uomo giaceva senza vita nell’auto, una Smart. La donna e’ scesa in strada, al lotto 3 di via Ghisleri a Napoli, e ha scoperto che il marito era stato ucciso.

Cafasso, nella tarda serata di ieri, e’ stato ucciso con due colpi di pistola alla nuca, con le modalita’ tipiche di un’esecuzione camorristica. La Squadra Mobile della Questura di Napoli sta scavando sul suo passato, ha precedenti, e sulle attuali frequentazioni. Gia’ disposta l’autopsia sul suo corpo. L’assenza di testimoni oculari rende piu’ difficile il lavoro investigativo per risalire agli autori dell’omicidio di Fabio Cafasso, il 36enne ucciso in auto ieri sera nel quartiere di Scampia a Napoli. Qualcuno, non e’ ancora chiaro chi sia stato, ha citofonato alla moglie che abita nel palazzo sovrastante la strada riferendogli che il marito stava male. Si tratta, dunque, di ricostruire eventuali frequentazioni di Cafasso, che era gia’ noto alle forze dell’ordine. Non si esclude nessuna pista anche se le modalita’ dell’esecuzione, con due colpi di pistola alla nuca, sono tipiche della matrice camorristica. L’area di via Ghisleri a Scampia e’ anche al centro di traffici di stupefacenti e questo e’ uno dei fronti sui quali sono impegnati gli sforzi delle forze dell’ordine per il contrasto del fenomeno.

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