Impedire il blitz di Mimì Zinzi al Consorzio idrico (e le fughe in avanti di qualche sindaco Pd), massimo sforzo per pacificare e coinvolgere tutte le componenti del partito (con annesso “mea culpa”), nomina della segreteria subito dopo la presentazione delle liste alle provinciali (da stilare anche con Sel). Raffaele Vitale, fresco sposo, in questi giorni ha avuto appena il tempo di dire “sì”. Prima, durante e dopo il suo matrimonio è successo di tutto. Prima novità “sconvolgente”: l’elezione della direzione dem. Se è vero che la lista dei supporter del segretario provinciale ha ottenuto più delegati (30) rispetto alle altre due in campo (29 quella dei caputiani e 21 quella dei “dissidenti”), il dato politico irrefragabile è che Vitale è in minoranza. Gli altri due schieramenti portano a casa 50 membri. E nelle due liste si riconoscono i firmatari della mozione di sfiducia a Vitale bocciata per una manciata di voti. Il nuovo quadro politico è certificato. Anche se in verità, numero più numero meno, l’assetto interno al partito ormai era chiaro da tempo. Ma ora il segretario deve correre ai ripari. La matematica non è un’opinione. E i numeri in politica contano, eccome. È altrettanto vero che il raggruppamento formato da pittelliani, Giovani turchi e Riformisti non è granitico e omogeneo. Ci sono sensibilità diverse. E tattiche e strategie non collimanti. Oggi il fronte “anti-Vitale” ha sottoscritto un documento unitario, ma ai microfoni di Campania Notizie a caldo dopo l’elezione della direzione, Luigi Munno ha rimarcato l’equidistanza della sua corrente. Al netto delle 50 sfumature di grigio il voto sulla direzione non ammette repliche. Vitale non è più sostenuto dalla maggioranza del partito. E lui ne è consapevole. “L’elezione della direzione è un passaggio cruciale per il Pd casertano. Si tratta di un organismo indispensabile per la vita democratica interna. Non a caso ho spinto affinché l’assemblea votasse. Per quanto riguarda l’esito della votazione – osserva il sindaco di Parete – è innegabile che i numeri fotografano l’attuale assetto del partito. La mia area ha ottenuto più delegati, ma sommando i delegati delle altre liste emerge una forte divisione del partito. In passato ho dato segnali di unità e pacificazione. Ora è il momento di chiudere la stagione delle polemiche. Sono il segretario di tutti e nominerò prestissimo, dopo la presentazione delle liste alle provinciali, una nuova squadra tenendo conto dei numeri usciti dalla direzione. Saranno rappresentate tutte le aree”. Vitale si veste di umiltà e recita il “mea culpa” per gli errori del passato. “Dobbiamo ritornare a un clima che non c’è mai stato, forse perché non sono riuscito a coinvolgere tutti. Da oggi mi sforzerò al massimo per lavorare unitariamente con tutti, ma se qualcuno vuole ancora continuare a giocare al massacro se ne assumerà le responsabilità politiche. In questa fase delicata chi getta benzina sul fuoco penalizza fortemente i candidati Pd in tutte le competizioni elettorali. “Bisogna smetterla – afferma Vitale – di guardare solo al nostro interno, dobbiamo ragionare anche su come il partito esce all’esterno, non possiamo continuare a dare la sensazione di occuparci esclusivamente delle beghe interne”. Si sofferma su altri due punti il segretario Democrat. Le provinciali e il Consorzio idrico. “La totale convergenza sulla candidatura a presidente di una figura autorevole come Enzo Cappello è un primo segnale significativo. E mi sembra doveroso ringraziare Emiddio Cimmino per il senso di responsabilità che ha dimostrato in questa vicenda. La mia posizione – continua il segretario – è sempre stata coerente: il Pd deve correre da solo con liste civiche di area di centrosinistra. In questa ottica continua il mio dialogo con Gianni Cerchia per fare un percorso comune anche assieme a Sel”. Infine l’Idrico. “Chiedo ai sindaci del Pd di non partecipare a nessuna riunione sul Consorzio. La questione va sviscerata all’interno del partito e discussa con l’intero gruppo dirigente e con tutti i nostri primi cittadini. Sarebbero inaccettabili fughe in avanti da parte di qualche sindaco. L’unica soluzione seria in questa fase è rinviare a dopo le regionali il voto sul rinnovo dei vertici del Consorzio idrico. Il Pd – conclude Vitale – non può essere complice del blitz di Zinzi”.

Mario De Michele

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