Fim, Uilm e Ugl si alzano dal tavolo di trattativa sul piano Whirlpool e chiedono immediata convocazione del Governo. Le tre sigle dicono no alla chiusura degli stabilimenti ed ai licenziamenti ribaditi dall’azienda. Successivamente anche la Fiom ha interrotto il confronto con l’azienda e abbandonato il tavolo.  Intanto si intensifica la protesta dei lavoratori dello stabilimento Whirlpool-Indesit di Carinaro. I dipendenti hanno bloccato la via d’accesso alla superstrada Marcianise-Giugliano costringendo le Forze dell’ordine a chiudere gli svincoli. La protesta sta provocando enormi disagi alla circolazione con lunghe file di tir in attesa di poter entrare nei magazzini per caricare e scaricare merci. Anche la normale circolazione sta subendo disagi. Questa mattina è stato inibito l’accesso ai depositi della multinazionale e di altre aziende che sorgono a poche centinaia di metri dall’insediamento; bloccati anche i due accessi dell’area industriale, ubicati nei territori dei comuni di Teverola e Carinaro, in cui tra l’altro sono situati fondamentali depositi merci di note aziende di distribuzione alimentare. Intanto a Roma non è ancora iniziato l’incontro tra i sindacati e l’azienda americana; al momento è in corso la riunione di coordinamento cui partecipano le sigle nazionali e locali dei metalmeccanici Fiom-Cgil, Uilm e Fim-Cisl. L’orientamento che sta emergendo è quello di porre alla Whirlpool, prima di sedersi al tavolo e iniziare a trattare, la condizione pregiudiziale di ritirare la decisione di chiudere i siti di Carinaro, Albacina (Ascoli Piceno) e il centro di ricerche di None (Torino).

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