Sindacati insoddisfatti dopo l’incontro a Roma, al Ministero dello Sviluppo Economico, con i vertici della Whirlpool. L’azienda ha, infatti, confermato il piano che prevede la chiusura degli stabilimenti di Carinaro e None (Torino) con l’accorpamento dei siti marchigiani di Albacina e Melano, dove dovrebbe nascere un importante polo degli elettrodomestici. Si ritornerà a trattare al Mise il 5 maggio prossimo ma la sensazione è che sarà una vertenza lunga e difficile. “Non siamo contenti del mancato ritiro della decisione di chiudere due stabilimenti – spiega Antonello Accurso, segretario casertano della Uilm – ma quantomeno l’azienda si è detta disponibile a confrontarsi con noi su eventuali correttivi”. Per Massimiliano Guglielmi, segretario della Fiom-Cgil di Caserta, “l’incontro di oggi non è andato bene; il 5 maggio vedremo se l’azienda è davvero disposta a confrontarsi. Quello che chiediamo è di trovare soluzioni per distribuire lavoro anche nei due stabilimenti destinati a chiudere”. Intanto domani alle 11,00 il governatore Stefano Caldoro sarà ai cancelli dello stabilimento di Carinaro per incontrare i lavoratori in lotta. Dovrà dimostrare che non si tratta di una passerella elettorale ma che è davvero disponibile a fare tutto quanto in suo potere e anche di più per evitare che Terra di Lavoro sia ulteriormente martoriata sotto il profilo occupazionale.