Il caso Alvignano agita il mare delle polemiche, mai realmente sopite, nel Pd casertano. Alla drastica decisione di Raffaele Vitale di annullare il congresso si oppone con forza e senza giri di parole Laura Treviso. Il commissario cittadino ripercorre le tappe di una vicenda che apre una crepa, che potrebbe trasformarsi in una voragine, all’interno del gruppo dei sostenitori del segretario provinciale. “Per quanto mi riguarda – osserva Treviso – il congresso è valido a tutti gli effetti. C’è un segretario eletto democraticamente da tutti gli iscritti. Chiunque intenda presenti ricorsi motivati agli organi del partito statutariamente previsti”. Una dichiarazione di guerra, che lei definisce legittima difesa: “Ho operato rispettando le regole e gli accordi. Invito – dichiara Treviso – il segretario Vitale a spiegare le motivazioni di un suo annullamento agli iscritti personalmente e a legittimare il lavoro da me svolto fino a ieri, nella speranza che si spengano i riflettori sulla vicenda”. Difficilmente il sindaco di Parete raccoglierà l’invito della Treviso. L’altolà di Vitale è arrivato poche ore prima della celebrazione del congresso, che si è svolto martedì scorso con l’elezione di Giuseppe Ponticorvo a nuovo segretario e del direttivo. Un “niet” categorico. “In riferimento alla nota del 28 aprile, – scrive Vitale – inviata con posta elettronica al commissario del circolo Pd di Alvignano Laura Treviso, avente ad oggetto la sospensione del congresso cittadino ed, essendo venuto a conoscenza che lo stesso si è tenuto ugualmente nella giornata di ieri, ignorando la comunicazione del sottoscritto con la quale, per le motivazione in essa specificate, si informava il rinvio del congresso a data da destinarsi, si fa presente che lo stesso è da ritenersi annullato”. Ma la Treviso contesta in toto le scelte del segretario provinciale. “La competenza di fissare termini e procedure spettava a me in qualità di commissario. Dopo anni il Pd alvignanese era aperto a tutti, tanti i giovani col desiderio di impegnarsi in prima persona e dopo che si erano riavvicinati vecchi iscritti ormai disillusi, si era giunti alla fase precongressuale con tanto entusiasmo da parte di tutti. Questo è stato possibile – aggiunge il commissario cittadino del Pd alvignanese – grazie al lavoro svolto in questi 4 mesi, collaborando anche a tutti gli appuntamenti delle primarie del partito. Vitale sapeva che avremmo celebrato il congresso, in quanto alla sua nota avevo risposto motivando le ragioni per cui era ingiustificabile annullare o rinviare il congresso secondo quanto contenuto nella nota stessa. Per etica e per discrezione non sto qui a documentare comunicazioni riservate, cosa che invece non è stata rispettata da altri”. In parole povere: Vitale mente. È un bugiardo. E, secondo Treviso, si è comportato in modo scorretto. “Le ragioni di opportunità di celebrare o meno il congresso – spiega – dovevano essere rese chiare al momento della mia richiesta prima e della comunicazione del congresso poi , non all’ ultimo momento, dopo il secondo arbitrario rinvio tra l’ altro. Martedì sera ad Alvignano si è aperta una pagina di speranza per il circolo costituendo e per il Partito Democratico, alla presenza del presidente regionale Stefano Graziano e del segretario dei Gd Pasquale Stellato. Gli iscritti vanno tutelati prima di tutto ed è nostro dovere – conclude Treviso – di dirigenti metterli nelle condizioni di dare il loro contributo alla vita democratica del Partito, e lo si fa attraverso le regole”. Il caso Alvignano potrebbe andare ben oltre i confini politici cittadini. Treviso sottolinea che al congresso hanno partecipato anche Graziano e Stellato. Così come tutti gli iscritti, anche loro erano stati informati del diktat di Vitale di rimandare il congresso. Ma l’assemblea si è tenuta ugualmente. E si è proceduto all’elezione dei nuovi organismi dirigenti. È evidente quindi che neanche Graziano e Stellato hanno ritenuto legittima e giustificata la richiesta di Vitale. Ecco, la crepa potrebbe trasformarsi in voragine.
Mario De Michele