Sarebbe di un algerino con precedenti per rissa, lesioni, contrabbando e ricettazione, il cadavere dell’uomo trovato carbonizzato su un cumulo di rifiuti, lo scorso 8 giugno, in una strada sterrata di Napoli, nella zona periferica di San Pietro a Patierno. A questa conclusione sono giunti i carabinieri della Sezione Investigazioni Scientifiche di Napoli che, durante l’esame autoptico, hanno isolato un’impronta digitale che poi è stata confrontata con quelle registrate nella banca dati delle forze dell’ordine. Dalla ricerca sono venuti fuori due nomi e due età riconducibili alla stessa persona, l’algerino appunto, verosimilmente irregolare sul territorio italiano, identificato e registrato in due diverse occasioni, sempre a Napoli, con due identità diverse: Chafai Abdelmadjid, 38 anni, e Bouldjaje Mohamed, 37 anni. Intanto vanno avanti le indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli per fare luce sulla vicenda: il corpo devastato dalle fiamme dell’uomo, con i segni di alcuni colpi di arma da fuoco, fu trovato vicino a un cumulo di rifiuti scaricati abusivamente in via della Mongolfiera. La vittima aveva i piedi legati con una corda e segni di corda sono stati rilevati anche intorno al collo.