“Se le voci che circolano dovessero risultare vere, il Commissario dell’ASL di Caserta ha fatto, ancora una volta, una corsa in avanti senza tener conto della programmazione a cui, a breve, il neo eletto Governatore della Campania metterà mano. Senza contare che i cittadini campani dovranno affrontare un ulteriore aggravio di spese”. Questa la dichiarazione del Segretario provinciale della UIL-FPL, Paolo Diana, a seguito delle tante voci che raccontano di una partecipazione della ASL di Caserta ad un progetto regionale per lo studio della infezione dell’HPV della cervice uterina, su strato sottile, ad integrazione del classico pap-test previsto dallo screening del carcinoma della cervice uterina. Per partecipare al progetto, infatti, il coordinamento dello screening avrebbe iniziato una procedura per l’acquisto di apparecchiatura elettromedicale per il centro di citopatologia, e, non avendo un responsabile anatomo-patologo, alla stipula di una convenzione con una Azienda Universitaria per la supervisione del progetto. Ignorando o facendo finta di ignorare un dato certo: nell’Asl Caserta presso il PO di Aversa è già esistente un servizio di Anatomia Patologica ed è funzionante apparecchiatura elettromedicale, adeguata e valida, come già certificato sia dalla Regione Campania che dall’Istituto Superiore della Sanità. “Insomma la disarticolazione della UOC oltre ad un raddoppio della spesa e ad un irrazionale impiego delle risorse umane, crea gravi problemi di discontinuità diagnostica per patologie neoplastiche, in un territorio già ad alto rischio quale quello della Terra dei fuochi. Il sindacato è vigile e denuncerà ogni sperpero di denaro pubblico e qualsiasi immotivata e non idonea struttura sanitaria parallela”.