José Maria Callejon ha avviato da tempo la sua exit-strategy dal Napoli con il desiderio autentico di voler tornare a respirare l’aria di casa (la Spagna). Dunque, dietro non ci sarebbe nessun tradizionale mal di pancia di stagione legato a una richiesta di un aumento di stipendio (guadagna il discreto stipendio di 2,6 milioni netti all’anno). La prima delle spine nel fianco di Aurelio De Laurentiis è proprio l’ex Real che aspira a tornare a Madrid (ma sulla sponda opposta dell’Atletico) ma magari evitando di far sborsare al club allenato da Simeone i 25-30 milioni che chiede il patron azzurro. Ed è normale che adesso le preoccupazioni aumentino per i tifosi del Napoli: perché anche (i manager di) Insigne e Mertens, solitamente assai cauti, hanno sollevato una questione e aperto squarci legittimi sulla permanenza in azzurro di Lorenzo e Dries. Sia Ottaiani e Andreotti che Lerby dicono più o meno la stessa cosa: «Vogliamo capire il progetto Napoli alla luce del cambio di allenatore». Sono tante le squadre che cercano i due fuoriclasse azzurri. E invocano un incontro con la società per discutere del futuro del proprio assistito. Le due situazioni, al momento, sembrano sotto controllo e non creano panico nel club. Vero che gli esterni offensivi non fanno parte del modello ideale di gioco di Sarri, ma il tecnico ha in mente un Napoli flessibile che possa giocare in maniera differente. Quindi magari anche col tridente. L’ultima spina riguarda Luigi Sepe. Il portiere che ha giocato nell’Empoli deve aver capito che qualcosa non quadra. Pochi giorni fa si è lasciato andare a un piccolo lamento: «Devo capire bene cosa mi aspetta a Napoli e poi decidere».

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