Le nuove sostanze psicoattive semisconosciute e legali, immesse negli ultimi anni sul mercato, sono poco controllabili data la loro varietà, quantità, molteplicità insieme alla presenza di laboratori di produzione facilmente ricollocabili nel caso di individuazione. Il mercato è caratterizzato dalla presenza di siti di produzione in prossimità dei paesi di distribuzione, dalla semplicità dei canali di vendita e dalla rapidità con cui l’ offerta riesce a raggiungere i possibili acquirenti grazie a internet. Si tratta di una minaccia sconosciuta ai più , ma non sfuggita all’attenzione degli addetti ai lavori già consapevoli, sul finire degli anni ’90, dell’evoluzione di questo mercato. Oggi più che mai occorre considerare seriamente i problemi che queste sostanze generano nei loro fruitori, perché gli effetti della loro assunzione possono incidere gravemente sulla sfera sociale. La prima relazione dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (OEDT) e di Europol relativa ai mercati della droga, pubblicata a gennaio 2013, ha rappresentato un passo importante per la definizione delle tendenze emergenti e per il rafforzamento delle sinergie tra agenzie. Appare quanto meno necessario, sulla scorta delle evidenze rappresentate dalla ricerca scientifica e dalla casistica che sempre più numerosa si presenta all’osservazione e alle cure degli operatori dei servizi di emergenza, intervenire sulla formazione, affinché vi sia una maggiore conoscenza del problema e si possa agire in modo specifico e tempestivo nel trattamento dei sintomi e delle patologie correlate. In tal senso la formazione degli operatori che lavorano nell’ambito delle dipendenze patologiche risulta utile per diversificare i trattamenti terapeutici e per rispondere con azioni di informazione e di comunicazione ai bisogni manifestati dalla società civile. Il Dipartimento Dipendenze ASL Caserta, diretto da Antonio D’Amore, su questi aspetti ha inteso dare un preciso segnale, invitando nell’ambito delle attività annuali di formazione rivolte agli operatori del settore una serie di esperti tra i quali Fabrizio Schifano, Professore Ordinario di Farmacologia Clinica e Terapia all’University of Hertfordshire, nel Regno Unito, uno dei massimi esperti internazionali nello studio delle nuove droghe sintetiche che, nei giorni 24 e 25 giugno, è stato presente ad Aversa per dare risalto alle diverse sfaccettature collegate alla diffusione di queste sostanze, ai rischi per la salute e ai problemi correlati. “Oggi la cannabis sintetica potenziata, afferma D’Amore, rappresenta il vero pericolo da affrontare, si tratta di sostanze mai messe al bando, impossibili da conoscere per la continua presentazione di nuovi composti facilmente reperibili via internet, che vengono acquistati soprattutto dai più giovani, non sono individuabili nelle urine e possono provocare la morte”. “Allo stato, ha affermato il prof. Schifano,nel suo intervento, contiamo la presenza di circa 2000 sostanze dannose immesse sul mercato e di queste solo il 10% viene considerato illegale”. La cattiva informazione è quello che oggi non permette di arginare la diffusione di queste pericolose sostanze tra i giovanissimi: i ragazzi credono di fumare un semplice spinello, e invece possono incorrere in seri danni celebrali.