Se avessi la bacchetta magica e un solo desiderio da esaudire, abrogherei quel brutto provvedimento che e’ la legge Cirielli e ridarei slancio alle misure alternative” al carcere. Per Patrizio Gonnella, presidente dell’associazione Antigone, questa e’ la principale priorita’ per il nuovo anno che si profila all’orizzonte.

La legge in questione, “che prende il nome dell’attuale presidente della Provincia di Salerno”, ricorda Gonnella, venne varata nel 2005 e subito accusata da Antigone di far entrare in carcere 20 mila persone in piu’ l’anno, per lo piu’ – accusava e continua ad accusare l’associazione – immigrati, tossicodipendenti, autori di piccoli crimini. Legge Cirielli in pensione, dunque, ma auspici a parte Antigone guarda con fiducia al futuro. “Si e’ riaperto un dialogo che era ormai interrotto da tempo – spiega Gonnella – vedremo il ministro della Giustizia a gennaio. Speriamo che questo confronto porti a soluzioni nel nome dei diritti umani, che si traducano in una riduzione della sofferenza nelle carceri. Troveremo insieme la via, che non passa necessariamente in un aumento delle risorse, in piu’ soldi, ma deve puntare soprattutto sull’individuazione di buone pratiche”.

 

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