Antonio Franze’, il latitante di 32 anni arrestato dai carabinieri nel reggino, ha tentato di scappare sul tetto ma ha dovuto arrendersi subito, appena si e’ reso conto che i militari avevano cinturato l’abitazione in cui si trovava a Gioia Tauro.

Era ospite nella casa dello zio C. G. di 54 anni che e’ stato denunciato a piede libero con l’accusa di favoreggiamento personale. Franze’ e’ ritenuto elemento di spicco della cosca Mancuso di Limbadi (Vibo Valentia). Il blitz e’ scattato in poche ore dall’arrivo della notizia alla Stazione dei Carabinieri di Gioia Tauro (e successiva verifica) che il ricercato si trovasse dallo zio. I militari hanno coordinato un’azione con i reparti interessati e ieri sera lo hanno catturato. Antonio Franze’ era stato colpito da una misura restrittiva emessa dal Tribunale di Roma ed eseguita dai carabinieri del comando provinciale della capitale l’11 novembre scorso nell’operazione ‘Meta 2010′. L’inchiesta ha fatto emergere che il gruppo di cui Franze’ faceva parte ha fatto arrivare in Italia notevoli quantita’ di cocaina dal Sudamerica. Il 13 settembre 2010 la polizia colombiana sequestro’ a Bogota’ 400 kg di cocaina che stavano per essere portato in Italia tramite un cargo aereo; il 12 novembre 2010 il nucleo investigativo dei carabinieri di Roma sequestrarono al porto di Gioia Tauro una tonnellata di cocaina nascosta all’interno di telai di carrelli agricoli contenuti in un container scaricato da una nave cargo proveniente dal Brasile; nell’aprile scorso il nucleo investigativo dei carabinieri di Roma scopri’ 1.200 kg di cocaina purissima nel porto di Livorno all’interno di un container con scatolame di prodotti alimentari scaricato da una nave cargo proveniente dal Cile. Il gruppo criminale e’ composto da personaggi di primo piano della cosca vibonese di cui era capo il narcotrafficante Vincenzo Barbieri, ucciso nel marzo scorso con 24 colpi di arma da fuoco a San Calogero.

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