Palloncini, arcobaleni disegnati sulle guance, cuori rossi gonfiati con l’elio al corteo del Pride di Napoli edizione 2015. Ad aprire la manifestazione a piazza Dante l’associazione “Amici della bici” e subito dietro un fiume arcobaleno di persone scese in piazza per rivendicare «diritti uguali per tutti». Tema di quest’anno, come hanno fatto sapere le associazioni Lgbtq, è la scuola. Lo slogan del Mediterranean Pride 2015 è «L’amore vince. Libera è la cultura, libero è l’insegnamento». La stessa scritta che è stata stampata sullo striscione che apre il corteo, dietro ai cicloamatori. E a sfilare c’è anche il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che ha concesso il patrocinio del Comune alla manifestazione. Una festa di colori e suoni che ha attraverso la città da piazza Dante al Lungomare. «Questo è un Paese particolare, mentre il mondo dice semplicemente sì dal referendum della cattolicissima Irlanda alla Corte suprema degli Usa che ha esteso a tutti gli Stati il matrimonio tra persone dello stesso sesso – ha detto Antonello Sannino, presidente di Arcigay Napoli, tra le associazioni organizzatrici del pride – in Italia ci arrovelliamo su parole strane per riconoscere in maniera ipocrita quello che garantisce l’articolo 3 della Costituzione».
«Napoli è avanti mentre Parlamento e Governo sono ancora indietro e ogni anno continuano essere latitanti sul tema dei diritti e del matrimonio tra persone dello stesso sesso». Lo ha detto Luigi de Magistris, sindaco di Napoli. «La nostra è una battaglia che ci vede in prima linea – ha affermato – La Costituzione non si applica solo in Parlamento o presso il Governo, che anzi sono fortemente latitanti e violano la Costituzione». «La città di Napoli è per la Costituzione repubblicana che, all’articolo tre dice che c’è uguaglianza e senza distinzione di sesso – ha aggiunto – È venuto il momento che ci sia l’apertura mentale massima». «L’unico vincolo è quello dell’amore – ha sottolineato – il resto è pregiudizio e oscurantismo». «I numeri sono ancora bassi – ha concluso – ma si può fare di più». «Napoli è avanti mentre Parlamento e Governo sono ancora indietro e ogni anno continuano essere latitanti sul tema dei diritti e del matrimonio tra persone dello stesso sesso». Lo ha detto Luigi de Magistris, sindaco di Napoli. «La nostra è una battaglia che ci vede in prima linea – ha affermato – La Costituzione non si applica solo in Parlamento o presso il Governo, che anzi sono fortemente latitanti e violano la Costituzione». «La città di Napoli è per la Costituzione repubblicana che, all’articolo tre dice che c’è uguaglianza e senza distinzione di sesso – ha aggiunto – È venuto il momento che ci sia l’apertura mentale massima». «L’unico vincolo è quello dell’amore – ha sottolineato – il resto è pregiudizio e oscurantismo». «I numeri sono ancora bassi – ha concluso – ma si può fare di più».
Il capogruppo di Campania Libera- P.S.I.-Davvero Verdi Francesco Emilio Borrelli è stato delegato dal presidente Vincenzo De Luca a rappresentare la Regione Campania al Pride. «Il presidente De Luca – dichiara Borrelli – ha firmato durante la campagna elettorale la piattaforma politica proposta dalle associazioni e dai collettivi lgbt della Campania nella quale c’è il riconoscimento dei diritti civili, di piena cittadinanza, di tutela della salute e del benessere, delle persone lesbice, gay, bisessuali e trans ed alla quale ci atterremo nel programma di governo». Con Borrelli ci sarà anche il pizzaiolo Gino Sorbillo che ha realizzato la pizza Pride 2015.
«Occorre approvare il ddl Cirinnà». A parlare è Alessandro Cecchi Paone, “padrino”, insieme con l’artista Maria Nazionale, del Mediterranenan Pride 2015 di Napoli.«È il momento giusto – dice – e ci sono i numeri, sono tutti favorevoli, tranne Ncd». «Ho un occhio sulla maglia che indosso – afferma – ed è quello del mondo civile e liberale che ha risolto ovunque in un modo o in un altro il problema di riconoscere i diritti alle coppie lgtbq». E «l’Italia, patria dell’amore, non ha ancora fatto niente».