Anche a Napoli sarà possibile effettuare terapie contro il cancro con trattamento radiante con i protoni. Sarà possibile effettuare le nuove terapie presso l’Istituto tumori ‘Pascale’ grazie ai fondi del progetto MiUR Pon ‘Ricerca e competitività’ 2007­2013. Il programma ha assegnato al Pascale 14 milioni di euro per il Centro campano protoni.

L’adesione al programma si deve a Paolo Muto e Secondo Lastoria medici del Pascale, autori di “una vera rivoluzione nella Radioterapia e nella Medicina nucleare napoletana. “Per poter realizzare un centro di protonterapia sarebbero serviti ­ spiega Muto ­ almeno 40 milioni di euro, ma il finanziamento è stato ridotto a 14 milioni. Risorse ­ aggiunge ­ con cui abbiamo gettato solide basi affinché Napoli possa continuare a svolgere il proprio ruolo di ricerca e cura anche nel prossimo futuro, con strumentazioni e tecniche all’avanguardia”. In quattro anni il team guidato da Muto responsabile scientifico del progetto, ha creato le premesse per la sua realizzazione formando 24 giovani esperti tra cui medici nucleari, radioterapisti, tecnici di radiologia, ingegneri, fisici medici, biologi e farmacisti ed ha consolidato le dotazioni tecnologiche della Radioterapia, della Medicina nucleare e dei laboratori di ricerca con l’acquisto di apparecchiature “molto sofisticate”, tra cui un ciclotrone e due acceleratori lineari, una IORT, una microscopia in vivo, uno spettrometro per RMN e accurati sistemi di calcolo per elaborare piani di trattamento in radioterapia. “Ora ­ prosegue Muto ­ siamo pronti a selezionare i pazienti che possono trarre vantaggio da questa tecnologia”. Importante ­ come sottolineato da Muto ­ anche il ruolo del Centro di Ricerche oncologiche di Mercogliano, dove “è stata portata avanti tutta la parte di ricerca del lavoro”. “Tutto quello che abbiamo fatto in questi anni evidenzia il responsabile del progetto ­ potrà essere utilizzato per lo sviluppo futuro di una rete oncologica regionale che dovrà limitare la migrazione sanitaria nel momento in cui le nostre strutture sono in grado di accogliere, con competenza e professionalità i pazienti oncologici”. Grazie al finanziamento, il Pascale è più vicino all’avvio della protonterapia che ad oggi in Italia è disponibile solo a Pavia e a Trento. Il vantaggio della protonterapia ­ come spiegato ­ sta nella capacità di “localizzare più precisamente il dosaggio delle radiazioni ionizzanti rispetto ad altri tipi di radioterapia esterna, ma solamente in casi molto selezionati e per pazienti che hanno ricevuto una precedente radioterapia”.(

 

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