Un dipendente del Consorzio Unico di Bacino, azienda che si occupa di servizi per l’ambiente attualmente in via di dismissione, è stato denunciato per truffa dai carabinieri che ieri mattina, quando è scoppiato un incendio nella discarica dismessa Resit di località Scafarea, a Giugliano, non l’hanno trovato sul posto di lavoro. L’uomo, 50 anni, sarebbe dovuto essere presente nella discarica in quanto impiegato, con turno mattutino, come addetto alla vigilanza. L’area è attualmente in gestione al consorzio smaltimento Rsu Bacino Napoli 3; la discarica è stata già sequestrata nell’ambito di un procedimento penale, sullo smaltimento illecito dei rifiuti da parte della camorra, della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. L’incendio, verosimilmente partito da materiale plastico e poi estesosi su un’area 2000 metri quadrati, è stato poi domato dai vigili del fuoco di Napoli. L’ex discarica Resit di Giugliano è stata più volte colpita dalle fiamme negli ultimi tempi e sono in corso indagini per accertarne l’eventuale natura dolosa.Nei giorni scorsi la stessa sorte era toccata, in sequenza, alla discarica Novambiente, alla Resit cava X, a quella in località San Giuseppiello e al sito di Masseria del Pozzo-Schiavi. Tutte discariche posto sotto sequestro dai magistrati, tutti roghi «sospetti» sui quali ora si sta cercando di far luce. In campo ci sono da un lato la Dda, che intende accertare se dietro gli incendi ci sia di nuovo la mano della camorra, e dall’altro la Procura Napoli Nord. Magistratura e forze dell’ordine non escludono che sia un unico filo rosso a legare i cinque episodi apparentemente separati. Una regia occulta, dunque, che rimanda naturalmente alla criminalità organizzata, in grado di gestire per decenni illecitamente il traffico di rifiuti tossici beneficiando di complicità ed omissioni. L’altra ipotesi al vaglio degli inquirenti distingue invece i roghi delle due cave Resit, dove l’ingerenza dei clan è più forte, da quelli di Novambiente, San Giuseppiello e Masseria del Pozzo-Schiavi, che potrebbero essere state oggetto di raid da parte dei rom.