La lettera, ed il modus, con cui il dirigente comunale Franco Biondi intende stroncare una delle esperienze di cittadinanza attiva più interessanti ed utili della storia della città di Caserta, provoca non solo rabbia e frustrazione, ma apre seri interrogativi sulle dinamiche che determinano tali scelte. Nessuno si aspettava un ‘grazie’, ma neanche un ‘calcio nel sedere’ tanto volgare. E’ evidente che ancora una volta la gestione delle politiche sociali e quella dei beni e degli spazi comuni, da parte dell’amministrazione, viaggia lontano anni luce da quello che servirebbe realmente alla cittadinanza. I protagonisti di quello che dovrebbe, e potrebbe, diventare un modello o un esempio, da replicare in tutta la città, sono stati trattati da malfattori. Il dirigente Biondi scrive nella sua lettera che gli attivisti del Comitato dovranno prendere le loro cose ed uscire immediatamente dall’ex Asilo di via Barducci, altrimenti verranno cacciati fuori in maniera coatta. Questo è il succo dell’ordine imposto, e ci lascia basiti. Il Comitato Città Viva dovrà abbandonare entro pochi giorni un edificio divenuto elemento chiave in un luogo complesso come quel quartiere Acquaviva, tagliato da decenni fuori dai piani di governo della città. È grottesco pensare che un dirigente dello scalcagnato comune di Caserta, tra le tante riunioni in corso con il Commissario Nicolò, in cui si continua a cercare di tappare una voragine da 150 milioni di euro di debiti accumulati in decenni di pessime gestioni della cosa pubblica cittadina, trovi il tempo di scrivere una richiesta tale, senza dare alcun ascolto alle richieste mirate a normalizzare la locazione dello stabile, e nonostante il comitato si sia reso disponibile anche a discutere di un fitto simbolico. Se si dovesse arrivare allo sgombero, se il presidio e, speriamo, l’incontro di martedì non porterà a più miti consigli il Commissario Prefettizio, Caserta non guadagnerà neanche un centimetro nella strada di ripianamento del dissesto finanziario, bensì farà un doppio salto all’indietro, rispetto alla crescita culturale e sociale. Il candidato sindaco Francesco Apperti, con il movimento Speranza per Caserta e l’Altra Europa, lanciano il loro appello al commissario: “Dottoressa Nicolò, ci ascolti: l’esperienza del Comitato nell’ex Asilo è unica, importante, solida. Questo genere di iniziative andrebbero riprese, moltiplicate, garantite, e non annientate. Dissesto o non dissesto”.
Speranza per Caserta
L’Altra Europa con Tsipras