Con una lettera al presidente del Senato Pietro Grasso che ne ha dato lettura nel corso della seduta a palazzo Madama, i cosiddetti verdinani hanno ufficializzato la nascita del nuovo gruppo, Alleanza Liberalpopolare autonomie il cui acronimo è Ala. Il presidente sarà Lucio Barani. Insieme a lui ne fanno parte Denis Verdini, Riccardo Mazzoni, Eva Longo, Giuseppe Compagnone, Vincenzo D’Anna, Ciro Falanga, Riccardo Conti, Pietro Langella e Antonio Scavone. Ma la conferenza stampa di presentazione del gruppo è stata condita da un durissimo scontro tra il senatore casertano D’Anna e un giornalista dell’Huffington Post definito “piccolo comunista e anche un po’ str…”. Ecco l’articolo del portale diretto da Lucia Annunziata sulla conferenza stampa e sulle accuse di D’Anna.

Eccolo il vero volto delle truppe di Denis Verdini. Alla fine della conferenza stampa Vincenzo D’Anna, una delle colonne del Pdl di Nicola Cosentino, insulta l’HuffPost: “Lei, De Angelis, è un disonesto, lei è un disonesto. Certo che sono amico di Cosentino, ma Cosentino, contrariamente a lei, è una persona onesta”. È un crescendo. In piedi D’Anna prosegue: “Lei è un piccolo comunista. Un piccolo comunista. E anche un po’ stronzo”. Alla fine la questione degli “impresentabili” e del fardello giudiziario fa saltare i nervi ai nuovi responsabili. Quelli che “votiamo le riforme perché siamo liberali e il paese ha bisogno di riforme”. Nel corso della conferenza stampa nella sala Nassiriya del Senato, l’HuffPost aveva rivolto questa domanda: “I vostri nomi e le vostre storie per un pezzo della sinistra, come emerge dalle dichiarazioni di Speranza, sono imbarazzanti perché legate a Berlusconi, Cosentino e Lombardo. Non temete che, voi che dite di sostenere Renzi, in fondo lo danneggiate?”. Si percepisce una certa insofferenza. Con Verdini che, più volte, bolla come fantasie gli articoli del giornale. Anche quella cena tra lo stesso Verdini e Luca Lotti di qualche giorno fa, mai smentita. Dice Verdini: “È vero, eravamo nello stesso ristorante, ma non allo stesso tavolo. Lei scrive fantasie. E le dice anche in tv da Santoro”. Risate generali. Anche l’ex plenipotenziario berlusconiano appare meno spiritoso del solito. Bollando come “fantasie” notizie mai smentite e verificate, secondo la migliore del ventennio berlusconiano, dove tutte le verità scomode venivano derubricate a fantasie create con obiettivi politici, nella costante mancanza di rispetto verso la libertà di stampa.. Ora il drappello verdinian-cosentiniano-lombardiano, il gruppo Azione liberal-popolare, è pronto a dare il soccorso al governo Renzi. A partire dalle riforme: “Per noi il ddl Boschi – spiega Verdini – deve passare così come è”. Ma non solo. Prende forma un disegno politico con una prospettiva. Con i responsabili che voteranno anche le altre riforme se le considereranno liberali. E in prospettiva pensano ad un accordo politico con Renzi: “C’è – prosegue Verdini – una prospettiva politica. Noi riteniamo che l’ala moderata e il centro determinano sempre la vittoria dell’una o dell’altra parte. Per farlo ci si deve muovere senza pregiudizi”. Mai nominata la parola destra, Berlusconi è il passato. Si capisce dall’accenno sulla legge elettorale, che lo schema di gioco è una sorta di coalizione della nazione, con la formazione di una lista, i moderati per Renzi, che raccolga anche quelli di Ncd che non vogliono tornare a destra come Alfano e Cicchitto. È chiaro perché, dunque, Verdini&Co riservino attacchi polemici alla sinistra di Bersani e Speranza (citando l’Urss), che considera questo disegno un film dell’orrore. Su Renzi e governo non si registra neanche una parola di dissenso”.

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