Il tennista britannico Andy Murray, n.4 del ranking mondiale, ha deciso di affidarsi a Ivan Lendl per dare una svolta ad una carriera di alto livello ma priva finora di acuti. L’ex campione gli si affiancherà già in preparazione degli Australian Open, primo slam della stagione che comincia tra due settimane.
Andy Murray ha perso finora le tre finali di torneo dello slam che si è trovato a disputare, l’ultima proprio a Melbourne un anno fa, e grazie al nuovo allenatore spera di invertire la tendenza, anche se per Lendl, 52 anni, questa è la prima esperienza in qualità di coach. “E’ indiscutibile l’impatto che ha avuto Ivan nel gioco del tennis – ha detto lo scozzese, che l’anno scorso ha vinto 5 tornei – Possiede un bagaglio di esperienza e conoscenza che pochi altri hanno, in particolare negli slam. Non vedo l’ora di cominciare a lavorare con lui”.
Anche Lendl si è detto impaziente: “Sono davvero entusiasta di avere l’opportunità di lavorare con Andy – ha dichiarato – E’ un talento unico e intendo cercare di aiutarlo a raggiungere i suoi obiettivi”. Il sodalizio tra i due sembrava dovesse cominciare già mesi fa, ma finora non si era concretizzato nulla. Una curiosità: il solo grande torneo che Lendl non è mai riuscito a vincere è quello di Wimbledon, l’unico che per Murray e ai suoi tifosi conta davvero. L’ex campione australiano Tony Roche, che fu mentore del tennista ceco naturalizzato statunitense, ritiene però che Lendl sia l’uomo giusto per Murray. “Poche persone nel nostro sport hanno saputo lavorare duro ed essere professionali come Ivan – ha detto Roche -. La sua carriera si è tutta basata sulla costanza degli allenamenti e sulla meticolosità con cui preparava tutti i colpi. E’ una miniera dalla quale Andy estrarrà molte cose preziose”.
Roche è anche felice per il ritorno di Lendl nel mondo del tennis, dove si è fatto vedere ben poco dopo il suo ritiro nel 1994: “E’ un uomo molto intelligente, nel gioco ma anche in generale, molto allegro e certo diverso da quello che si vedeva in campo, dove era concentrato in pieno a fare il suo lavoro”.