Non c’era a carico di Angelo Polverino una gravità di indizi tale da determinare la custodia cautelare in carcere. Lo hanno scritto i giudici del Riesame nell’ordinanza che ha annullato la misura disposta dal gip nell’ambito dell’inchiesta Medea che vedeva tra gli arrestati l’ex consigliere regionale del Pdl. Polverino per l’accusa avrebbe ottenuto un finanziamento di 20mila euro in occasione della campagna elettorale del 2011. Per il Riesame non essendoci stai contatti diretti tra Polverino e Fontana non ci sono indizi tali da giustificare il carcere.