Il prossimo 26 settembre, i vescovi della Campania si riuniranno nella Cattedrale di Acerra ”per pregare ed esortare ancora una volta gli uomini di buona volontà della regione affinché ciascuno, secondo le proprie responsabilità, si prenda cura della nostra bella e troppo spesso maltrattata terra campana”. Lo ha annunciato il vescovo di Acerra, Antonio Di Donna. I vescovi della Campania, con a capo il cardinale arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe, ”hanno preso a cuore il destino delle nostre terre”, ha detto Di Donna, che è anche segretario della Conferenza episcopale campana. ”L’occasione è data dalla X Giornata del Creato, celebrata dalla Chiesa italiana il primo settembre, ma che per la Chiesa campana coincide con la tappa di sintesi di un cammino iniziato nel settembre 2014 ad Aversa – e proseguito poi ad Agropoli, Sessa Aurunca e Pozzuoli – sull’educazione alla custodia e salvaguardia del Creato. Il tema dell’appuntamento di Acerra è quanto mai attuale: ‘Ricostruire la città’. Ad ascoltare le proposte e le attese di cittadini e società civile ci saranno il 26 settembre ad Acerra, in piazzale Renella, vicino al Castello Baronale, le Istituzioni regionali al più alto livello, a partire dal presidente della Regione, Vincenzo De Luca, insieme al presidente dell’ANCI Campania, Giuseppe Romano, ad Antonio Bonaiuto, presidente della Corte di Appello di Napoli, Paolo Mancuso, procuratore della Repubblica di Nola, e Gerarda Pantaleone, prefetto di Napoli”. Raggiunta poi la Cattedrale a piedi, esponenti del mondo della politica, dell’imprenditoria, della Chiesa e della cultura, ”chiederanno perdono alle nuove generazioni per le gravi conseguenze di un modello sbagliato di sviluppo nelle nostre terre. Il cardinale Crescenzio Sepe guiderà un momento di preghiera”. ”Abbiamo il dovere morale di dare un nuovo orientamento alle nostre città”, ha detto Di Donna citando l’enciclica di Papa Francesco sulla custodia del Creato Laudato si’, ”perché nonostante la tristezza e la fiducia, non tutto è perduto, ha aggiunto il presule, per il quale il 26 settembre ci interrogheremo sul futuro delle nostre città a partire dalle relazioni tra le persone e con il Creato”. Per il vescovo, ”non si tratta di un sogno di mezza estate, ma di un desiderio fondato sulla speranza che ci viene dall’Assunzione di Maria in Cielo in anima e corpo. Infatti, noi camminiamo nella beatitudine della fede verso la città futura, e questa festa ci viene incontro nel cuore dell’estate per rafforzare in noi la speranza che nonostante il degrado ambientale e i tentativi continui di fare della nostra terra uno scarto; nonostante la solitudine di tanti nostri anziani, le difficoltà crescenti delle nostre famiglie e le scarse opportunità offerte ai nostri giovani; nonostante le nostre città sembrano invivibili dal punto di vista della qualità della vita, noi non possiamo scoraggiarci né rinunciare al sogno di una città dove nessuno è più solo, dove i giovani hanno un futuro, la salute è al sicuro e l’aria è pulita, ha aggiunto il presule”. ”Nonostante il potere del male sembra prevalere, alla fine il bene trionfa sempre”, esorta ancora il vescovo, che precisa: ”speranza significa anche responsabilità di tutti e ciascuno nella cura del nostro territorio. Il richiamo suona ancora più significativo nella Cattedrale, che proprio alla Madonna Assunta è dedicata”. Alla giornata del 26 settembre – che avrà anche una parentesi mattutina al Teatro Italia con gli studenti, i sindaci della città della diocesi e la relazione di Franco Miano, già presidente nazionale dell’Azione cattolica – è stata dedicata una pagina Facebook #ricostruire la città, animata da video, interviste, foto e riflessioni, sul sito della diocesi è bene in evidenza la foto notizia, mentre all’ingresso della città campeggiano due enormi manifesti pubblicitari. (ANSA).