Sabato 26 settembre, i vescovi e le istituzioni della regione saranno ad Acerra per celebrare la decima Giornata del Creato. Ricostruire la città, rigenerare le relazioni sociali:una giornata intera di festa, per celebrare il dono della Creazione; ma anche di penitenza, per chiedere perdono del disastro ambientale causato dall’incuria e dalla prepotenza dell’uomo; e infine di responsabilità, per siglare insieme un’alleanza per la vita. Al termine di essa, infatti, il cardinale arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe, guiderà in cattedrale, alle ore 19.00, una liturgia penitenziale. Lo ha annunciato il vescovo di Acerra, Antonio Di Donna, per il quale «è tempo che le istituzioni si facciano seriamente carico del grave problema ambientale della Campania, e diventino autenticamente sensibili ai problemi della gente», costretta da troppo tempo a vivere senza pace, e molte volte in solitudine, per problemi di salute, economici, di delinquenza diffusa e di qualità della vita in generale. «Abbiamo il dovere morale di dare un nuovo orientamento alle nostre città», chiosa il presule. La giornata del 26 settembre ad Acerra sarà la tappa di sintesi del cammino di educazione alla custodia del Creato promosso in questo 2015 dalla Conferenza episcopale campana nelle diocesi della regione. «La Conferenza episcopale campana si è coinvolta totalmente. Per la prima volta, tutti i vescovi si sono impegnati in un vero e proprio “pellegrinaggio” nelle diocesi mettendo al centro del loro impegno la riflessione e la preghiera sulla custodia del Creato, per una vita sana, serena e bella nella solidarietà», afferma il vescovo di Caserta, Giovanni D’Alise, delegato dei vescovi della Campania per i Problemi sociali e del lavoro, della custodia e salvaguardia del Creato. Perciò, prima di giungere in Cattedrale a piedi, alle ore 17.00 in Piazzale Renella (a pochi metri dal Duomo e vicino allo storico Castello Baronale) le Chiese della Campania consegneranno alle istituzioni regionali al più alto livello – il presidente della Regione, Vincenzo De Luca; il presidente dei sindaci della Campania, Giuseppe Romano; il presidente della Corte di Appello di Napoli, Antonio Bonaiuto; il prefetto di Napoli, Gerarda Pantalone; il procuratore di Nola, Paolo Mancuso – le attese del popolo, di cui «la Conferenza episcopale campana, con a capo il cardinale Sepe, ha accolto il grido di dolore prendendo, a cuore il destino delle nostre terre», aggiunge Di Donna, che è anche segretario della Conferenza dei vescovi. La Giornata regionale del Creato ad Acerra comincerà la mattina, alle 9.30 al Teatro Italia: mille studenti chiederanno ai sindaci dei comuni della diocesi (Acerra, Casalnuovo, Santa Maria a Vico, San Felice a Cancello, Arienzo e Cervino), ma anche di altre città, garanzie serie sul loro futuro e prospettive credibili di sviluppo. Prima di loro, il prof. Franco Miano, già presidente nazionale di Azione cattolica italiana, parlerà di città, impegno per il bene comune e legami buoni da costruire. La sfida del 26 settembre sarà di passare dal dolore al coraggio di un nuovo e diverso modello di sviluppo, vincendo la tentazione di limitarsi a resistere per provare a ricostruire e recuperare radici e valori. Lo dimostra tutto il lavoro di preparazione: da mesi centinaia di giovani e ragazzi delle parrocchie e delle scuole hanno preparato riflessioni, video e rappresentazioni per raccontare la città che sognano, con il coinvolgimento di anziani e genitori. #ricostruirelacittà è la pagina Facebook dell’evento sulla quale è postato un video di presentazione che ha già guadagnato 16.000 visualizzazioni. I ragazzi dell’Istituto alberghiero Vittorio Veneto di Scampia prepareranno da magiare per i convegnisti con i prodotti tipici delle nostre terre. Tutto perché di quel giorno si possa dire: ad Acerra il 26 settembre per voltare pagina e ritrovare la Campania felice di una volta.