Slittano ancora i tempi di ripresa dei lavori del Policlinico di Caserta, opera da 113 milioni di euro, e nel frattempo i lavoratori, con la cassa integrazione in scadenza il 30 settembre, saranno licenziati e ricollocati per almeno 4 mesi in altri cantieri. É quanto emerso dal tavolo convocato in prefettura, presieduto dal prefetto Arturo De Felice, al quale hanno preso parte i rappresentanti del Consorzio Con.Cor.Su., che gestisce l’appalto, formato dalle società Condotte e Cordioli spa, il rettore della Seconda Università degli Studi (Sun) di Napoli Giuseppe Paolisso, il commissario straordinario del Comune, Maria Grazia Niccolò, ed i sindacati di categoria degli edili. Sul tavolo la questione della variante tecnica al progetto che la Sun ha presentato all’Anac presieduta da Raffaele Cantone e su cui si aspetta un parere che però, a quanto emerso oggi, non è ancora arrivato; senza variante i lavori, fermi da luglio, non possono ripartire. Sul fronte occupazionale le società appaltatrici, che in un primo momento avevano minacciato di licenziare tutti i 30 dipendenti fino a quando i lavori non fossero ripresi, hanno proposto la soluzione di ricollocare almeno i 17 operai – altri 13 sono impiegati – in cantieri a Pisa e in Sicilia. Il prefetto si è poi impegnato a riconvocare il tavolo entro il mese di ottobre quando sarà definita la vicenda della variante. “Apprezziamo la soluzione adottata da Concorsu di ricollocare i dipendenti – afferma il segretario della Filca-Cisl di Caserta Antonio Gelo – ma ancora oggi non si sa se i lavori del Policlinico ripartiranno o meno. Il prefetto ha messo in campo la sua autorevolezza, ma anche la politica deve fare la sua parte e non fare solo proclami”. Per il delegato sindacale Feneal-Uil Antonio Arrichiello “la soluzione proposta non dà garanzie sotto il profilo lavorativo; trascorsi i quattro mesi, se i lavori del Policlinico non dovessero ripartire saremmo punto e a capo”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui