Per la prima volta da quando e’ in carcere, Salvatore Parolisi, accusato dell’omicidio della moglie Melania Rea, potra’ incontrare la figlia Vittoria. La piccola, 2 anni compiuti lo scorso ottobre, e’ stata affidata temporaneamente ai nonni materni che, attraverso il loro legale, protestano per la decisione: ”Vittoria non e’ pronta, questo incontro la danneggia”. L’incontro in carcere – Parolisi e’ rinchiuso nel penitenziario di Marino del Tronto – avverra’ lunedi’ prossimo. Ad anticiparlo e’ la trasmissione di Rai tre ”Chi l’ha visto?” in onda mercoledi’, 11 gennaio, che ha intervistato l’avvocato della famiglia Rea, Marco Capone. L’incontro, protesta il legale ai microfoni della trasmissione televisiva, avverra’ senza che siano state rispettate tutte le procedure, cosi’ come stabilito dall’ordinanza del Tribunale per i Minori di Napoli. ”La famiglia Rea – spiega il legale – si trovera’ sprovvista ed impreparata, non avendo avuto nessun tipo di assistenza da parte dei servizi sociali di Somma Vesuviana. Tale percorso infatti doveva avvenire prima dell’incontro. Alla famiglia Rea, parte lesa in questa vicenda, e’ stato detto che i servizi sociali sarebbero potuti intervenire non prima della meta’ di gennaio”. ”Questo incontro – conclude l’avvocato Capone -, nonostante tenga in rilievo il rapporto padre-figlia, danneggia la famiglia Rea oltre che la minore”. Parolisi e’ in carcere dal luglio scorso con l’accusa di aver ucciso sua moglie Melania, madre della piccola Vittoria. La donna scomparve il 18 aprile 2011 e fu poi trovata morta nel bosco delle Casermette, in provincia di Teramo. La decisione di affidare la piccola Vittoria ai nonni e’ stata presa, con una ordinanza, dal Tribunale dei minori di Napoli il 6 dicembre scorso. Nell’ordinanza del Tribunale si sottolinea che, a parte le accuse relative all’omicidio della moglie, a Parolisi ”non vengono contestate altre condotte pregiudizievoli nei confronti di Vittoria”. Cio’ ”rende il procedimento relativo alla pronuncia di sospensione della potesta’ genitoriale legato a filo doppio agli sviluppi del processo penale, al quale in altri termini e’ ‘subordinato”’. La decisione e’ stata quindi rinviata al 27 aprile prossimo.

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