Tante proposte. Dall’autoconvocazione della direzione e all’espulsione di Raffaele Vitale. Un unico comun denominatore: la “dipartita” del segretario provinciale. Stamattina la sede della federazione del Pd casertano è stata letteralmente invasa dal fronte dei dissidenti. All’iniziativa hanno partecipato tantissimi dirigenti e militanti dem. Nutrita anche la pattuglia dei delegati della direzione. Presenti alcuni big del partito tra cui la senatrice Rosaria Capacchione, l’eurodeputato Pina Picierno e il consigliere regionale Gennaro Oliviero. In sala, tra gli altri, i consiglieri provinciali, il sindaco di San Nicola la Strada Vito Marotta e Lucia Esposito, di fresca nomina alla presidenza del tavolo regionale del partenariato sociale sui fondi europei 2014/2020. In prima fila i rappresentanti politici di caputiani, Giovani turchi, Riformisti, pittelliani e area Oliviero-Picierno. Molto nutrita la pattuglia dei seguaci del parlamentare europeo Nicola Caputo, determinante per disegnare un eventuale nuovo assetto ai vertici del Pd. Come dicevamo, tutti gli interventi hanno avuto lo stesso filo conduttore: “Il segretario provinciale ha fallito, si deve dimettere”. A carico del sindaco di Parete le accuse già espresse con forza nei giorni scorsi ai microfoni di Campania Notizie. “E’ il segretario solo di una parte del Pd, per giunta minoritaria. Ha rovinato il partito. Non può continuare a guidarlo in vista delle comunali della prossima primavera”, questo il succo dei ragionamenti politici di tutti gli intervenuti. Durissima la posizione di Dario Abbate: “Propongo che Vitale sia deferito alla commissione di garanzia provinciale e regionale per avviare la procedura di espulsione dal partito per le gravi e continue violazioni dello statuto e delle regole interne al Pd”. In tanti, in primis Oliviero, hanno detto basta al traccheggiamento del segretario rispetto alla convocazione della direzione. “Ci ha stufato, se non fissa la data, ci autoconvocheremo nel giro di dieci giorni. In quella sede sarà evidente a tutti che Vitale non rappresenta più il partito. Lo manderemo a casa con le buone o con le cattive”. Raffica di critiche anche per l’indicazione della segreteria e per le nomine all’Asl e all’Asi di Caserta. “Il nuovo organismo dirigente è l’ennesima dimostrazione che non si vuole l’unità e i criteri adottati per l’Asl e l’Asi confermano la volontà di procedere a colpi di mano. Così non si può andare avanti”. Parole al veleno e attacchi a raffica. Ma è solo l’inizio. Il bello, si fa per dire, arriverà durante la direzione provinciale. Che prima o poi si terrà. E sarà un campo di battaglia.
Mario De Michele