La clessidra è già capovolta. Inizia il countdown per la direzione provinciale del Pd fissata per domenica 29 novembre nella sede di via Maielli. E oggi è una giornata cruciale, probabilmente decisiva, per le sorti del partito casertano. Sono previste ben tre riunioni tra le diverse articolazioni dem. Partiamo dalla prima. Stasera i dissidenti si sono dati appuntamenti nello studio legale di Dario Abbate. Sulla scacchiera le mosse da fare durante la direzione. La posizione di caputiani, Giovani turchi, area Oliviero, pittelliani e Riformisti è sempre la stessa: mandare a casa Raffaele Vitale. La strategia di gioco dei “ribelli” è diversificata. Per mettere sotto scacco il segretario si punta alla sfiducia politica con l’approvazione del documento già sottoscritto da 42 membri della direzione. Ma non basterebbe per silurare seduta stante Vitale. La pietra tombale sul sindaco di Parete la potrebbe mettere solo l’assemblea. Un tentativo già fatto, ma fallito, all’indomani del furibondo scontro sull’Asi. Stavolta per cercare di vincere la partita i dissidenti si affidano a un pressing a tutto campo. All’ordine del giorno della direzione c’è anche l’approvazione del bilancio 2014 del partito. Che non sarà votato mai e poi mai dal fronte anti-Vitale. In caso di mancato varo del bilancio il segretario avrebbe un patata bollente in mano che potrebbe trasformarsi in una bomba pronta ad esplodere da un momento all’altro. La commissione di garanzia regionale ha intimato a Vitale l’approvazione del bilancio 2014 (in verità anche di quello 2013). Se non arrivasse il via libera si porrebbe innanzitutto un problema politico oltre che contabile e di trasparenza con il probabile intervento dei vertici regionali e nazionali. Ma i dissidenti vogliono andare a colpo sicuro. E garantirsi una vittoria sul campo, possibilmente senza sperare in una spallata proveniente da Napoli o da Roma. La mossa per “mangiarsi” tutte le pedine del sindaco di Parete è l’accordo con il gruppo Marino. L’area dell’ex consigliere comunale di Caserta, che fino a ieri sosteneva Vitale, sta dialogando da giorni con i dissidenti. Ed è orientata a mollare il segretario. Nella migliore delle ipotesi Marino e company saranno neutrali. In un caso o nell’altro il segretario andrebbe sotto in direzione e rischierebbe grosso in assemblea. In altre parole i mariniani sono l’ago della bilancia. E stanno facendo pesare i loro numeri. E arriviamo alla seconda riunione della giornata. Stasera, in contemporanea con il vertice dei “ribelli”, i gruppi che sostengono Vitale si confronteranno proprio con Marino. L’incontro si terrà in casa Stellato a Santa Maria Capua Vetere. Graziano-Stellato-Sgambato hanno capito che al segretario sta franando la terra sotto i piedi. Lavorano per non far raggiungere il numero legale in direzione. E tentano di correre ai ripari riportando Marino nell’alveo pro-Vitale. Ci riusciranno? Lo sapremo presto. Al massimo entro domenica. Il terzo vertice è ristretto all’area Marino. Gennaro Falco, Carlo Corvino, Erasmo Fava e altri supporter dell’ex consigliere comunale si vedranno per rifinire la tattica del gruppo. Falco è tale di nome e di fatto perché non accetta più mediazioni con Vitale. E’ convinto che l’unica soluzione per far uscire dal guado il Pd sia voltare pagina aprendo una stagione precongressuale per sbarazzarsi di Vitale. Lo dirà anche in direzione. Presenterà un documento durissimo e chiederà la convocazione dell’assemblea provinciale. Conclusione. Oggi un tris di incontri. Domani ce ne saranno forse a decine. Domenica il redde rationem.
Mario De Michele