Si intrufolava negli uffici della base dell’Aeronautica militare di Ciampino e lì rimaneva “per lunghe ore”, addirittura tutta la notte: finito il ‘lavoro’ se ne andava di soppiatto. In un caso ha perfino coinvolto un capitano, che l’avrebbe nascosto nel bagagliaio dell’auto per eludere la vigilanza del corpo di guardia.
In un altro si è rifugiato sui tetti. Fabrizio Ciferri, 48enne di Grottaferrata, dipendente civile della Difesa, è ritenuto dalla procura di Velletri l’autore materiale dell’alterazione dei documenti degli appalti che poi venivano vinti da diverse imprese ‘amiche’: sarebbe stato lui ad aprire la cassaforte e a falsificare le carte. Il tutto con la complicità di militari, altri dipendenti civili della Difesa e imprenditori. Otto gli arresti scattati stamani da parte dei carabinieri del Noe, coordinati dal procuratore di Velletri Francesco Prete. Quattro sono finiti in carcere: oltre a Ciferri, Gianpiero Malzone, 48 anni, tenente colonnello in servizio presso il 2/o Reparto Genio dell’Aeronautica militare di Ciampino e gli imprenditori Giovanni Sabetti, 45 anni, di Avezzano e Massimiliano Ciceroni, 42 anni, di Anzio. Arresti domiciliari, invece, per Stefano Pasqualini, 53 anni, di Monte Compatri, dipendente civile del Ministero della Difesa; Angelica Mariana Ruscior, 35enne rumena, compagna di Ciferri; l’imprenditore Roberto Bacaloni, 59 anni di Velletri e Antonio Chiaro, romano 45enne, pure lui imprenditore. Avvisi di garanzia sono stati notificati ad altri sette imprenditori, un capitano ed un graduato dell’Aeronautica militare. I reati ipotizzati sono, a vario titolo, associazione per delinquere finalizzata alla turbativa dei liberi incanti, corruzione, falso in atto pubblico ed accesso clandestino in una installazione militare. Se poi sono configurabili anche reati militari sarà il procuratore Marco De Paolis, cui gli atti sono stati girati da Velletri, a stabilirlo. “Ma una cosa è certa”, puntualizza il generale Sergio Pascali, comandante dei carabinieri per la Tutela dell’ambiente: “quello emerso è uno spaccato di corruttela quotidiana, che vede coinvolti anche militari e personale civile della Difesa, ma l’Aeronautica non ha assolutamente responsabilità, è parte lesa”. Le indagini hanno finora consentito di ricostruire l’alterazione di almeno nove gare di appalto, tutte riguardanti opere di manutenzione ordinaria o straordinaria di edifici adibiti a vari usi e situati presso diverse installazioni dell’Aeronautica: Capodichino, Centocelle, Pratica di Mare, Vigna di Valle e Guidonia. Si tratta di appalti per un valore complessivo di quasi nove milioni di euro, assegnati a varie società di Roma e Latina collegate all’intermediario Giovanni Sabetti, presunto promotore dell’organizzazione a delinquere. Come “contropartita per l’illecita opera prestata”, gli indagati avrebbero ricevuto “compensi in denaro”: gli investigatori hanno le prove di almeno una mazzetta da 30.000 euro effettivamente versata. Proprio Sabetti è il collegamento con l’inchiesta sulla Cpl Concordia, da cui questa di Velletri ha preso le mosse. Nei colloqui intercettati l’anno scorso dalla procura di Napoli, infatti, alcuni dirigenti della Cpl interessati a lavori da effettuare nella base militare di Pratica di mare, citano Sabetti, definito uomo di fiducia di Giovanni Santilli, vice segretario generale della Fondazione Icsa (estranea, precisano gli inquirenti, a questi fatti). E poiché la falsificazione dei documenti delle gare sarebbe avvenuta nel 2/o reparto Genio dell’Aeronautica di Ciampino, le carte sono state trasferite alla competente procura di Velletri. Che ha subito disseminato di cimici e telecamere gli uffici della base e intercettato i telefoni dei sospettati. Ne è emerso quello che il procuratore Prete ha definito un “consolidato sistema corruttivo”, basato su “un modus operandi rozzo ma efficace”, attraverso il quale sono state “sistematicamente alterate gare d’appalto”. Quante? Nove, come detto, quelle accertate, “ma non possiamo dire da quanto tutto questo andava avanti, nè per quanto sarebbe continuato”, dice il procuratore di Velletri, secondo cui “le indagini proseguono e non è possibile escludere sviluppi”.