Scattano i primi sequestri dopo l’operazione aerea dei carabinieri che lo scorso 4 gennaio, con rilievi fotografici, avevano monitorato in elicottero immobili abusivi gia’ posti sotto sequestro e nuovi abusi realizzati sul territorio di Capri. Dal primo riscontro incrociato che i militari della stazione di Capri, coordinati dal comandante Michele Sansonne, hanno effettuato mettendo a confronto la mappa precedente e le rilevazioni fotografiche della settimana scorsa, sono scattati i primi sigilli.
A finire nel mirino e’ un villino abusivo nella zona alta dell’isola, a Tamborio. I militari nel 2009 avevano gia’ sequestrato l’immobile, una piccola costruzione di circa 50 metri quadrati, che era stato realizzata intorno a un pino secolare. Si trattava di una seconda casa di proprieta’ di una villeggiante che aveva realizzato la struttura in zona di pregio ambientale e senza nessuna autorizzazione ne’ concessioni edilizia. All’epoca dopo i sigilli venne ordinato il ripristino dello stato dei luoghi: la donna inizialmente ottempero’ alle disposizioni di legge e demoli’ l’opera ma nella ispezione dal cielo dell’altro giorno e nei confronti effettuati e’ venuto fuori che la casa era stata nel tempo completamente ricostruita nella stessa posizione, intorno al pino secolare, ed era incredibilmente ‘cresciuta’ di altri 30 metri, rifinita, arredata e abitata. I carabinieri, ritornati a Tamborio, hanno posto nuovamente sotto sequestro la villetta e oggi la documentazione e’ stata trasmessa alla Procura di Napoli. La proprietaria, una donna 45enne casertana, e’ stata nuovamente denunciata per abusivismo edilizio, per violazioni delle norme urbanistiche e per aver costruito in zona sottoposta a vincolo paesaggistico e ambientali. Dopo l’apposizione dei sigilli e’ stato interdetto l’accesso all’immobile.