POMIGLIANO D’ARCO – Cinquanta immigrati, tra cristiani e musulmani, porteranno in spalla la statua di San Felice, santo patrono di Pomigliano d’Arco (Napoli), in occasione della sua festa, sabato prossimo, 14 gennaio. Lo annuncia il parroco della chiesa dedicata al santo, don Peppino Gambardella, il quale sottolinea anche che in ”mille anni di storia religiosa locale, e’ la prima volta che a portare il Santo in spalla si cimenteranno giovani stranieri, di fede cristiana e cattolica”.

Gli immigrati, provenienti da Lampedusa con un permesso di soggiorno temporaneo, ed alloggiati in un albergo cittadino da diversi mesi, erano partiti dalla loro ultima tappa, la Libia ”da dove sono scappati – spiega don Peppino – per non finire arruolati per forza nell’esercito di Gheddafi, ma erano gia’ in fuga da altre guerre nei loro paesi di origine: Ghana, Nigeria, Sudan, Costa d’Avorio”. Dopo i cassaintegrati della Fiat, i disoccupati, e tanti altri devoti che negli anni si sono contesi il trasporto della pesante statua, quest’anno San Felice sara’ quindi portato a spalla dagli immigrati che, nelle serate dal 13 al 15, si cimenteranno anche in canti e balli nei cortili intorno alla chiesa per chiedere un permesso di soggiorno straordinario di almeno un anno: ”Noi non possiamo solo guardare ammirati – conclude il prelato – dobbiamo solidarizzare con loro, ricordare il loro calvario, le lunghe attese per ottenere l’incerto permesso di soggiorno, la situazione dolorosa di separazione dai loro cari, l’attesa di un possibile lavoro e soprattutto la paura di essere rispediti in patria. In occasione della festa in citta’, saranno anche raccolte firme da inviare al Ministro degli Interni”. (

 

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