In cinque anni in Campania 130 mila persone in meno sui treni perchè ”tagli, inefficienze e servizi scadenti riducono i passeggeri”. Dal 2010 ci sono stati tagli ai servizi ferroviari pari al 15% e fronte di un aumento dei biglietti pari al 23,75%. E’ quanto emerge dal rapporto Pendolaria 2015 di Legambiente che ha fotografato gli scenari del trasporto ferroviario in Campania. Nel dossier si evidenzia che i treni sono troppo vecchi e lontani dagli standard europei: 432 i treni in circolazione sulla rete regionale ed il 78% ha più di 20 anni di età. Chi prende il treno in Campania, sostiene Legambiente, ”si trova davanti ad una sempre piu’ insopportabile condizione del servizio ogni giorno più scadente, perché i soliti vecchi treni sono diminuiti e diventano quotidianmente più affollati. Per non parlare delle condizioni vergognose del viaggio.Con risultati inevitabili: in Campania sono circa 292mila le persone che ogni giorno prendono il treno per andare a lavorare o a studiare, eppure di loro non si occupa nessuno”. In Campania- denuncia Legambiente- sono stati effettuati tagli complessivi del 15% al servizio dal 2010 ad oggi, con punte di -50% su alcune linee, mentre c’è stato un aumento delle tariffe del 23%. La conseguenza è che ci sono 130 mila persone in meno sui treni campani. Complessivamente in Campania sono 431 i treni in servizio sulla rete regionale, di cui 396 di alta frequenza e 35 di media percorrenza con una tipologia di 331 elettrici e 100 diesel con una età media dei convogli in circolazione sulla rete regionale di 17,3 anni, ed il 78,3% con più di 20 anni di età. Nonostante la regione Campania negli ultimi anni si è dotata di 63 treni tra nuovi e completamente ristrutturati, ci sono ancora troppi treni metropolitani e tram troppo vecchi: a Napoli sono 81 il numero dei treni metropolitani con una età media di 23 anni, mentre il 43,2% dei treni ha più di 20 anni. Nel capoluogo napoletano sono oltre 70milioni i passeggeri annui che utilizzano la metropolitana, cifre basse rispetto i 475 milioni annui di Milano ed i 299milioni di Roma, mentre sono 140 i milioni di passeggeri che a Napoli usufruiscono di tram/bus , niente in confronto dei 945 milioni di Roma. “La situazione dei pendolari – ha dichiarato il presidente di Legambiente Campania Michele Buonomo – è inaccettabile e insostenibile. Proprio in un momento di crisi economica come quello che stiamo attraversando, bisogna occuparsi di un fenomeno sociale di queste dimensioni, perché è anche la crisi ad obbligare tante persone a spostarsi sui mezzo pubblici per risparmiare. Tra treni vecchi, tariffe aumentate, condizioni di viaggio a rischio i pendolari abbandonano i treni e ritornano ad usare le auto. La campagna Pendolaria di Legambiente vuole dare visibilità e forza a una battaglia di civiltà come quella di avere nelle nostre città treni nuovi, più numerosi e puntuali per chi viaggia, carrozze pulite e non sovraffollate, servizi migliori nelle stazioni, maggiori informazioni ai viaggiatori, collegamenti e tariffe che migliorino gli spostamenti quotidiani riducendo il bisogno del mezzo privato. Perché quella dei pendolari è una questione nazionale, è un tema ancor prima che ambientale di dignità, di diritto alla mobilità delle persone” C’ è una nota positiva riguarda la Campania che dopo anni di totale inadeguatezza rispetto alle necessità dei pendolari torna almeno ad investire lo 0,35%, un segnale minimo che deve però essere seguito da ulteriori e più consistenti sforzi per recuperare tagli drammatici e una gestione del servizio spesso disastrosa. Si è tornati ad investire nell’acquisto di nuovo materiale rotabile con 13,5 milioni per l’acquisto di parte dei nuovi treni ETR per la Circumvesuviana, di quelli per Sepsa con il revamping di 13 treni e l’acquisto di 12 unità di trazione Firema e 7 nuove unità di trazione Firema per la ex MetroCampaniaNordEst. Un altro esempio positivo riguarda gli investimenti realizzati a Napoli nelle metropolitane e nel servizio ferroviario. Ogni giorno 150.000 passeggeri prendono la Linea 1 (erano 110.000 nel 2013 prima del prolungamento fino alla Stazione Garibaldi). Sono inoltre state realizzate negli ultimi anni 35 tra stazioni nuove e riqualificate, attraverso il coinvolgimento di artisti e architetti di fama internazionale. La nuova stazione Toledo del metrò si è addirittura aggiudicata diversi riconoscimenti internazionali ed è arrivata in testa a diverse classifiche sulla stazione più bella.