NAPOLI – Danni all’erario per oltre 87 milioni di euro derivanti da una gestione ”inefficiente e inefficace” del patrimonio immobiliare del Comune di Napoli da parte della societa’ ”Romeo Gestioni Spa” sono stati accertati dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Napoli al termine di indagini disposte dalla Procura Regionale della Corte dei Conti per la Campania.
Gli accertamenti eseguiti dalle Fiamme Gialle, su delega della Procura Contabile di Napoli, riguardano gli anni dal 1998 al 2007. La Procura contabile ha recentemente citato in giudizio, chiedendo il risarcimento dell’importo, la societa’ ‘Romeo Spa’, due suoi dirigenti e tre amministratori del Comune di Napoli, ritenuti presunti responsabili del danno arrecato alle pubbliche finanze. Secondo quanto accertato dalla Guardia di Finanza partenopea, la ”Romeo Spa” e il Comune di Napoli, di fronte a una chiara e piu’ volte rilevata inadeguatezza e improduttivita’ nella gestione del patrimonio immobiliare, non hanno mai adottato, negli anni, strategie alternative volte ad assicurare alle casse comunali l’incasso dei canoni di locazione. Il danno erariale quantificato dalle Fiamme Gialle e dalla Corte dei Conti ammonta, nel complesso, ad oltre 87 milioni di euro, pari alla mancata riscossione dei canoni di locazione (per circa 83 milioni di euro), ai compensi erogati ai legali incaricati dalla Romeo Gestioni per la gestione del contenzioso con i conduttori degli immobili (per circa 3 milioni di euro) e all’incentivo di ”buona gestione” (circa 1,1 milioni di euro) indebitamente introitate dalla societa’ affidataria. Accertato anche il mancato rispetto dei piani di rateizzo concessi dagli assessori al patrimonio all’epoca in carica: le azioni di sfratto per conclamate morosita’ non sono mai state effettivamente eseguite. Gli accertamenti eseguiti dalle Fiamme Gialle, su delega della Procura Contabile di Napoli, sono stati avviati a seguito di varie segnalazioni che evidenziavano una serie di criticita’ nella gestione del patrimonio immobiliare del Comune, riconducibili essenzialmente alle difficolta’ da parte dell’Amministrazione locale e della societa’ affidataria del servizio di arginare il dilagante fenomeno della mancata riscossione dei canoni di locazione degli immobili pubblici ”a reddito”. L’elevato ammontare delle morosita’ era stato, peraltro, gia’ rilevato nel lontano 2004 nella Relazione sulla gestione del patrimonio immobiliare del Comune di Napoli della Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti per la Campania, con conseguente invito rivolto dall’Autorita’ Contabile all’Amministrazione di Palazzo San Giacomo a vigilare sull’attivita’ espletata dalla ”Romeo gestioni”. Nel corso dell’attivita’ ispettiva, le Fiamme Gialle hanno acquisito i dati complessivi relativi alla morosita’ per canoni di locazione degli immobili adibiti ad uso abitativo e commerciale, mettendoli a confronto con le procedure adottate dalla ”Romeo Spa” nella gestione del contenzioso giudiziario e stragiudiziale finalizzato al recupero dei crediti. In concomitanza, e’ stata passata al setaccio la gestione del patrimonio immobiliare nel suo complesso, comprese le molteplici e ripetute criticita’ emerse nel corso del rapporto contrattuale tra il Comune e la societa’ affidataria. Gli accertamenti condotti dal Gruppo Tutela Spesa Pubblica, su direttive dell’Autorita’ Giudiziaria Contabile, oltre a confermare l’esistenza di una elevatissima morosita’ da parte dei soggetti assegnatari delle unita’ immobiliari, hanno evidenziato come tale patologia sia scaturita, in gran parte, da una inefficace strategia gestionale/amministrativa adottata sia dalla ”Romeo gestioni Spa” sia dall’Amministrazione comunale per il recupero dei canoni di locazione dovuti. In particolare, sono state rilevate molteplici e gravi anomalie che – nel complesso – hanno fortemente abbattuto gli introiti che dovevano derivare dai fitti attivi degli immobili destinati ”a reddito”. L’attivita’ di recupero dei crediti – svolta attraverso sporadiche ed inefficaci azioni giudiziali e/o stragiudiziali – non solo non ha garantito la riduzione delle morosita’ pregresse ma ha anche comportato ulteriori oneri per spese legali a carico del Comune.