Si è barricato nel suo negozio per evitare lo sfratto esecutivo. Minaccia di suicidarsi e chiede un incontro con i padri francescani, proprietari dell’immobile. “Non è una protesta, è un atto di disperazione”, spiega Fernando, il figlio di Giovanni Carretta, titolare di un negozio di abbigliamento maschile in corso Umberto, a Napoli. Fernando racconta la storia del papà e della sua famiglia che quel negozio lo gestisce da 60anni. “Abbiamo sempre pagato, siamo brava gente ma la crisi ha spezzato le gambe anche a noi – dice – Fernando – il costo dell’affitto poi è salito alle stelle: dai due milioni delle vecchie lire a seimila euro. Mio padre pagava non tutto ma una parte la pagava. Con questa crisi come si può pagare un fitto così tanto alto? Abbiamo cercato di spiegarlo ai francescani ma non hanno voluto sentire storie”. E così oggi è arrivato il giorno dello sfratto esecutivo. “Grazie a questo negozio vive una intera famiglia: mio padre, mia madre, mio fratello ed una mia sorella divorziata con due bimbi. E poi ci sono io che ho solo un lavoro part time da 700 euro al mese – racconta ancora Fernando – Ad oggi l’unico stipendio a disposizione di tutta la famiglia. Già il 23 dicembre scorso mio padre venne a casa e ci disse di non sentirsi più un uomo. Scomparve per ore e poi lo ritrovammo barricato nel negozio. É disperato, vuole uccidersi. L’unica cosa che chiede è di incontrare i padri francescani per provare a trovare un accordo”.