Protesta dei lavoratori del consorzio generale di bonifica del bacino inferiore del Volturno, ente pubblico che si occupa di irrigazione e opere idrauliche nei comuni del Casertano e del Napoletano della cosiddetta “Terra dei Fuochi”. I lavoratori hanno manifestato davanti alla prefettura di Caserta lamentando dodici stipendi arretrati e la mancanza di soldi in cassa che ha provocato nei giorni scorsi lo stop di tutti gli impianti dell’ente. In particolare sono ferme le sei idrovore installate lungo il litorale domizio tra Mondragone (Caserta) e Licola (Napoli), utilizzate per aspirare l’acqua dei canali affluenti del Volturno quando questi si ingrossano per le precipitazioni; è ferma anche la centrale sul Volturno nei pressi del Ponte di Annibale nel comune di Pontenlatone, e non è possibile effettuare alcuna manutenzione degli impianti anche perché parte dei 72 dipendenti del Consorzio e i fornitori hanno pignorato i conti dell’ente a garanzia dei loro crediti. “Se dovesse piovere nei prossimi giorni – spiega il segretario della Filbi-Uil Clemente Di Rosa – le campagne si allagheranno sicuramente con gravi danni per le colture. Purtroppo avanziamo parecchi soldi dai vari enti locali coinvolti nella gestione del Consorzio, ovvero sei milioni di euro dalla Regione Campania, in relazione agli anni 2005-2006 e 2007, poi dai Comuni e dagli stessi agricoltori che non pagano pur ricevendo il servizio di irrigazione”.