“C’è ancora moltissimo da fare sul versante dell’immigrazione, soprattutto a Caserta dove un modello multiculturale basato sulla tolleranza reciproca stenta a nascere”. E’ quanto dichiara monsignor Raffaele Nogaro, vescovo emerito di Caserta, da sempre a fianco dei migranti, intervenendo al processo in corso al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) che vede imputati 12 vigili urbani del capoluogo per i reati di sequestro di persona e abuso di ufficio ai danni di 22 cittadini senegalesi. Oggi si è tenuta una nuova udienza. I fatti risalgono alla notte fra il 26 e il 27 aprile 2006, quando agenti della Municipale di Caserta fecero irruzione in due appartamenti dove vivevano dei senegalesi, prelevandoli con forza e portandoli al comando; l’operazione, che secondo la Procura fu una vera e propria rappresaglia, fu realizzata in grande stile, con dieci uomini, quattro autoveicoli e due furgoni, dopo un banale incidente in cui un cittadino senegalese aveva urtato con l’auto un vigile al mercato settimanale, ferendolo lievemente. “L’episodio – ricorda Nogaro – creò grande sgomento nella comunità senegalese insistente sul territorio casertano, e non solo perché le persone fermate, tutte regolari, non avevano alcun legame con il ragazzo del mercato e né erano dedite ad attività illecite, ma anche per le modalità con le quali venne gestita l’operazione. Da quel giorno a Caserta la tensione divenne altissima al punto che si tennero varie manifestazioni e diversi tavoli istituzionali alla presenza del console senegalese. Le cose cominciarono a placarsi solo quando alcuni esponenti della prefettura, grazie alla mediazione dell’ associazioni di volontariato laico e cattolico, fecero le scuse pubbliche alla intera comunità senegalese”.