Non era mai successo nella storia secolare della Chiesa di Napoli: un gruppo di fedeli prepara una manifestazione di protesta, su Facebook, al grido di “Giù le mani da San Gennaro”. Bersaglio il decreto del Viminale che cambia la forma giuridica della Deputazione del Tesoro (dal ‘600 titolare delle reliquie e dell’ingente patrimonio di donazioni fatte al Patrono), consentendo l’ingresso di rappresentanti della Curia. I manifestanti (1.200 le adesioni finora annunciate su Fb) saranno sabato pomeriggio in cattedrale. I fedeli annunciano di voler entrare in cattedrale, alle 15.30, per apporre sul cancello della cappella del patrono dei fiocchi bianchi, come il fazzoletto che da secoli un componente della Deputazione sventola per annunciare la liquefazione del sangue di San Gennaro. Contro il decreto del Viminale, la Deputazione – organismo composto da discendenti delle famiglie nobili della città, ma presieduto dal sindaco di Napoli – ha già annunciato un ricorso al Tar. Ieri il primo cittadino Luigi de Magistris ha detto di essere contrario alla strada intrapresa dal Viminale: “Mi impegnerò per fare i necessari passi giuridici, amministrativi e istituzionali affinché non ci siano strappi e si continui a lavorare per aprire una nuova fase, ma senza snaturare la storia che ci ha consegnato San Gennaro”. E’ forte la polemica della Deputazione anche verso il cardinale Crescenzio Sepe. Il delegato per gli affari legali dell’organismo, Riccardo Imperiali di Francavilla, in una intervista a “Il Mattino” afferma che la vicenda è “solo l’ennesimo tentativo del cardinale di impossessarsi della Deputazione e delle reliquie di San Gennaro”. Accuse già respinte nei giorni scorsi dalla curia.

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