Nel processo a carico di Raffaele Raimondo per la truffa a danno dell’INAIL, iniziano i primi dissequestri dei conti correnti. In riferimento ad una delle posizioni ricoperte da un intestatario dei conti sequestrati, si è concluso in giornata un iter giudiziario travagliato per la fase cautelare. La sig.ra C. T., infatti, mesi or sono si vedeva tutti i conti sequestrati poichè sarebbe stata beneficiaria del maggior ammontare della pensione che, invece, non le sarebbe spettata e che anzi sarebbe stato frutto dell’eventuale truffa posta in essere a danno dell’INAIL. Sul punto, la difesa, costituita dagli avvocati Gennaro Caracciolo e Luigi Duca del foro di Santa Maria C.V., presentava istanza di dissequestro al Giudice per le indagini preliminari, sul presupposto che la sig.ra già stava pagando, a prescindere dal riconoscimento di eventuali responsabilità, il debito in misura rateale, debito concordato proprio con l’ente creditore INAIL. In poche parole, la sig.ra già pagava a rate quanto l’INAIL aveva chiesto. In più, precisava la difesa, che la circostanza di avere sequestrato tutti i conti di una persona che non risultava indagata e che non aveva altre fonti di reddito diverse dalla pensione sequestrata, significava violare il principio di adeguatezza e proporzionalità sancito a più riprese dalle recenti sentenze della Cassazione. L’istanza veniva, però, rigettata dal GIP. L’avvocato Gennaro Caracciolo proponeva, indi, appello al riesame anche sul presupposto della mancata adeguata motivazione del rigetto del Giudice per le indagini preliminari, chiedendo l’immediato dissequestro di tutti i conti della propria assistita. In giornata di oggi l’Autorità Giudiziaria dava seguito al dissequestro di tutti i conti.

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