Sarà presentato venerdì 22 aprile (Capua, ore 10.30, Aula Magna Dipartimento di Economia della Seconda Università di Napoli), il quinto rapporto sulle imprese industriali nel Mezzogiorno 2008/2014 della Fondazione Ugo La Malfa. Dopo i saluti del rettore della Seconda Università di Napoli Giuseppe Paolisso e del direttore del Dipartimento di Economia della Sun Clelia Mazzoni, presenteranno il rapporto l’economista Giorgio La Malfa e Paolo Savona, presidente della Fondazione. Ne discuteranno i professori del Dipartimento di Economia Amedeo Lepore, Vincenzo Maggioni, Mario Mustilli e il presidente Matching Energies Foundation Marco Zigon. Il tavolo sarà coordinato dall’economista Massimo Lo Cicero.
Il Rapporto, cos’è
Il Quinto Rapporto sulle Imprese Industriali del Mezzogiorno prodotto dalla Fondazione Ugo La Malfa in collaborazione con l’area studi di Mediobanca contiene 3 gruppi di dati:
ü Dati di bilancio e di conto economico per il periodo 2008 -2014 di 125 Imprese Industriali, grandi e medie, aventi sede nel Mezzogiorno, che fanno parte della rilevazione annuale di Mediobanca sulle principali società italiane;
ü Dati di bilancio e di conto economico 2008-2013 di tutte le Imprese di medie dimensioni, (con fatturato da 16 a 355 milioni di euro e numero di dipendenti fra 50 e 499) aventi sede nel Mezzogiorno, annualmente censite da Mediobanca–Unioncamere;
ü Localizzazione settore di attività e numero di occupati degli stabilimenti ubicati nel Mezzogiorno con più di 500 dipendenti.
Si tratta di dati originali non disponibili altrove. I dati raccolti consentono di fare il punto sia sulla situazione della congiuntura economica sia sulla struttura industriale del Mezzogiorno.
Il rapporto, i dati, la sintesi
I dati raccolti mettono sistematicamente in luce che perdura fino al 2014 la crisi iniziata nel 2008 con un fatturato che dopo una ripresa nel 2011–2012 è nuovamente sceso al di sotto dei livelli del 2008
ü I bilanci di questo gruppo di aziende medie e grandi chiudono in forte perdita (1.6 miliardi di euro su un fatturato di 45 miliardi di euro).
ü Diminuisce l’occupazione, scesa da 76.000 unità nel 2008 a poco meno di 70.000 unità.
ü Rimane all’incirca pari al 33% la parte del fatturato destinata alle esposizioni.
ü Particolarmente interessanti si ricavano dal censimento delle medie Imprese meridionali
ü Dalle due cartine allegate risulta la presenza esigua di medie imprese nel Mezzogiorno in confronto al resto del paese si tratta di 245 imprese su 3265 nell’Italia nel suo insieme, pari al 7,5 %.
ü La crisi ha comportato una flessione del numero sia a livello nazionale che nel Mezzogiorno vi erano 4097 imprese medie, nel 2008 in Italia, di cui 357 nel Mezzogiorno.
ü Le 245 Imprese medie sono prevalentemente concentrate in tre regioni: Campania (90), Puglia (50), Abruzzo (46). Nelle altre regioni si scende a numeri trascurabili. Negli anni il calo più forte si è manifestato in Abruzzo a seguito della crisi del settore auto (da 81 nel 2008 a 46 nel 2013).
ü Il dato più interessante e per certi versi nuovo riguarda l’andamento economico di questo comparto di imprese. Pur registrando una flessione del fatturato fra il 2008 e il 2013, esse mostrano risultati positivi in tutto il periodo, tranne nel 2011; mostrano un fatturato all’esportazione in crescita e soprattutto produttività in linea con quelle del resto del paese. Questo dato appare incoraggiante e può essere alla base di una buona politica economica.
ü Il censimento degli stabilimenti con più di 500 dipendenti indica che a fine 2014 vi sono stabilimenti nel Mezzogiorno che fanno a 35 società. I dipendenti complessivi di questo comparto sono scesi da 91.000 circa nel 2010 a 82.000 circa nel 2014.
ü Raggruppando i dati del Rapporto si può stimare con una certa precisione l’occupazione industriale nel Mezzogiorno nelle Imprese medie e grandi. Si tratta circa di 113.000 dipendenti su una popolazione di oltre 20 milioni di abitanti è una presenza francamente esigua.