Altro che “forzatura”, come improvvidamente l’aveva definita il commissario provinciale Franco Mirabelli. La manifestazione promossa da Dario Abbate e dai suoi sostenitori del Pd di Marcianise si è rivelata un momento di straordinario confronto democratico con la partecipazione di centinaia di persone. Il cine-teatro Ariston è stato letteralmente preso d’assalto da dirigenti, militanti e simpatizzanti dem e non solo. Un vero e proprio bagno di folla che forse ha sorpreso positivamente gli stessi organizzatori. Sul palco accanto ad Abbate, visibilmente emozionato nel vedere la sala stracolma, il sottosegretario alle Infrastrutture Umberto Del Basso De Caro, l’europarlamentare Nicola Caputo e il consigliere regionale Gennaro Oliviero. Legati da un filo rosso gli interventi dei tre big del Pd: celebrare le primarie per scegliere il candidato sindaco del centrosinistra a Marcianise. Del Basso De Caro, Caputo e Oliviero non hanno usato mezzi termini. “La strada delle primarie – hanno detto all’unisono – non può essere sbarrata. La selezione dei candidati tramite la consultazione del popolo del centrosinistra fa parte del Dna del Pd”. Il loro ragionamento non fa una piega. C’è poco da discutere. Le regole sono chiare. E non si capisce perché Mirabelli stia ancora giocando sporco per imporre la candidatura di Antonello Velardi. In una nota stampa diramata ieri il commissario provinciale si è superato (in negativo) con una ricostruzione del caso Marcianise a tratti grottesca e per certi versi politicamente intimidatoria. “Nel caso che stasera (ieri, ndr) dovesse esserci la kermesse, che rappresenterebbe una forzatura, toccherà a me a quel punto, con il segretario del circolo e con la segreteria regionale valutare come superare questa situazione”. Siamo alle minacce? E ancora: “Abbiamo provato a trovare un percorso comune per arrivare ad una scelta condivisa – ha dichiarato Mirabelli – ma in queste ultime settimane una parte del Pd ha preferito ingolfare gli organi di garanzia provinciali e regionali pensando di risolvere con cavilli regolamentari una questione prettamente politica”. Come, come? Mirabelli, capogruppo della commissione nazionale antimafia, riduce il rispetto dello statuto del partito e delle regole democratiche a “cavilli regolamentari”. Cose dell’altro mondo. Ma da cosa nasce l’ostilità del commissario provinciale nei confronti di Abbate. “Non riesco a capire – ha affermato ai microfoni di Campania Notizie l’ex segretario provinciale dem – perché il senatore Mirabelli non ha voluto in nessun modo aprire un confronto leale con quella parte, la più consistente, del circolo che chiede le primarie e mette in campo un’opzione diversa rispetto a quella di Velardi. Mi auguro che dopo questa magnifica manifestazione il commissario provinciale si renda conto che è impossibile non tener conto delle posizioni della maggioranza del Pd di Marcianise”. Ma, chiediamo ad Abbate, se ciò non avvenisse e Mirabelli continuasse a sponsorizzare sempre e comunque Velardi? “Se il commissario provinciale non rispettasse le regole – ha risposto Abbate – a quel punto saremmo tutti autorizzati a non farlo”. E quindi lei si candiderebbe lo stesso? “Certo”. Egregio senatore Mirabelli, altro che “forzatura e cavilli regolamentari”. Il rispetto delle regole è l’essenza della democrazia. Ancor di più per un partito che si definisce democratico. Ammetta che finora a Marcianise ha sbagliato tutto e dia il via libera alle primarie. Errare è umano, perseverare è diabolico.
Mario De Michele
LA VIDEO-INTERVISTA A DARIO ABBATE
LA VIDEO-INTERVISTA A UMBERTO DEL BASSO DE CARO
LA VIDEO-INTERVISTA A NICOLA CAPUTO
LA VIDEO-INTERVISTA A GENNARO OLIVIERO