META DI SORRENTO – Il comandante della Costa Concordia Francesco Schettino è arrivato poco fa nella sua abitazione di Meta di Sorrento. Scortato da polizia e carabinieri, e accompagnato dalla moglie e dal fratello, Schettino ha evitato fotografi e cineoperatori che lo attendevano entrando nella sua abitazione di via San Cristoforo 10 da un ingresso secondario.

Ieri sera il Gip di Grosseto non ha convalidato il fermo del comandante Schettino e lo ha scarcerato applicandogli gli arresti domiciliari. La notizia del rientro a Meta di Sorrento del comandante della Costa Concordia Francesco Schettino – a cui il gip di Grosseto ha concesso gli arresti domiciliari – ha attirato nella cittadina della costiera sorrentina numerosi rappresentanti dei media, assiepati all’esterno della sua abitazione. Molte le parole di biasimo che i compaesani di Schettino hanno riservato al loro concittadino: “Ha sbagliato – dice Antonio, crocierista come il comandante della Costa Concordia – ma a giudicarlo deve essere la giustizia, spero equa, e non i programmi televisivi. Quello che stiamo vedendo in tv è un gioco al massacro che non tiene conto di tutti gli aspetti della vicenda”.

I compaesani di Schettino non minimizzano sulla gravità del suo comportamento ma chiedono che l’attenzione venga posta anche sul tentativo di arginare il danno decidendo di traghettare la nave in secca, nelle vicinanze del porto. “Se non avesse tentato quella manovra avremmo contato centinaia di vittime, – aggiungono alcune persone – non è certo un’attenuante ma questa circostanza deve essere tenuta presente”. C’é anche chi, innervosito dalla presenza dei giornalisti e dei fotografi, inveisce contro di loro: “noi gente di mare non meritiamo tutto questo fango che ci sta piovendo addosso. Lasciate in pace lui e la sua famiglia”.

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