“Tento’ di riportare la calma a Pianura, credo che il suo intento fosse questo, altrimenti non mi avrebbe chiesto di parlare alla popolazione”. E’ questa una parte della deposizione dell’ex sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, che oggi ha testimoniato in aula al processo sui disordini che nel gennaio del 2008 misero a ferro e fuoco il quartiere napoletano di Pianura quando si penso’ di riaprire la discarica per far fronte all’emergenza rifiuti.

Il sindaco ha difeso Marco Nonno, ex consigliere circoscrizionale ora comunale, imputato di devastazione. La Iervolino, citata come teste della difesa, ha riferito in particolare di una telefonata tra lei e Nonno durante la rivolta di Pianura; il consigliere, grazie al viva voce, consenti’ al sindaco di parlare alla cittadinanza furiosa e di rassicurarla, dicendo che il Comune era contrario alla riapertura della discarica. Secondo l’ex sindaco, dunque, Nonno si adopero’ per far ritornare la calma, mentre la Procura lo accusa di avere fomentato la rivolta. “Mi sembra contraddittorio – ha detto Iervolino – che una persona che organizza una rivolta contro le istituzioni consenta al sindaco di parlare alla popolazione”. Il processo a Nonno e’ in corso davanti alla IX sezione del Tribunale.

 

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