“Per Pietro Loffredo, papà di Fortuna, rivolgo un accorato appello alle istituzioni affinché gli possa essere data la dignità di un lavoro per la crescita e la tutela della sua famiglia”. É quanto chiede l’avvocato Angelo Pisani che con Sergio Pisani assiste il padre, i nonni e i familiari della piccola Fortuna Loffredo, uccisa il 24 giugno del 2014 a Caivano. “Ha un altro figlio piccolo da crescere – fa sapere l’avvocato Pisani – ma la ragione principale è che Pietro possa diventare il simbolo di uno Stato che, seppure tante volte sconfitto, è ancora in grado di offrire una speranza, anche agli ‘ultimi’ come lui”. “Il papà di Fortuna, un giovane che è stato recluso per anni per contraffazione di cd – dice Pisani – è colpevole solo di essere nato in uno dei luoghi più degradati della terra, dove la deprivazione di futuro e di speranza sono condizioni congenite all’esistenza umana”. “Pietro non vuole il posto fisso – conclude Pisani – gli basterebbe un’autorizzazione, una licenza, per avviare l’attività di venditore ambulante visto che un imprenditore gli ha regalato un carrettino per la vendita di bibite”. Pisani, oltre che alla mamma di Fortuna, Domenica Guardato, rivolge un ringraziamento anche al compianto Federico Bisceglia, il magistrato di Napoli Nord scomparso in un incidente stradale che “fin dall’inizio accolse i miei sospetti sul fatto che la morte di Chicca non fosse dovuta ad una caduta accidentale, come tanti volevano affermare per chiudere il capitolo”.

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