“L’omertà al Parco Verde? È veramente molto difficile giudicare, dare una valutazione univoca sui comportamenti delle persone che vi abitano. Ma la consapevolezza della gravità di quanto accaduto sta prendendo corpo, e assume, le assicuro, le forme del dolore. Anche lì”. Monsignor Angelo Spinillo, vescovo di Aversa, competente su Caivano – in un’ intervista al Mattino – spiega così il silenzio dei vicini della piccola Fortuna: “In quelle case convivono disperazione e delinquenza, egoismo e buoni sentimenti, ma soprattutto regna la convinzione, sicuramente errata, che nessuno possa e debba fare qualcosa per la gente di Parco Verde, e che tutto si debba ‘regolare’ internamente”. “Innanzitutto – dice il vescovo – chiedo di non generalizzare, altrimenti queste persone continueranno a vivere nella dimensione della sfiducia reciproca”. “Al Parco Verde – aggiunge – regna un clima generalizzato di diffidenza verso ciò che è ‘espressione costituita’. Lo Stato, con le sue articolazioni, viene visto come un ostacolo, se non come un nemico”. “Quello non è un quartiere maledetto, è un quartiere in cui il riscatto è difficile, occorre un’opera continua, paziente”, conclude.