Potrebbero essere trasferite alla sezione della procura di Napoli che si occupa dei reati sessuali le indagini, avviate nell’aprile del 2013, sulla morte del piccolo Antonio Giglio, deceduto dopo essere precipitato dalla finestra dell’appartamento della nonna al settimo piano del “palazzo degli orrori”, nel Parco Verde di Caivano. L’episodio presenta inquietanti analogie con l’omicidio della piccola Fortuna, vittima di abusi sessuali e morta un anno dopo per essere stata lanciata nel vuoto, secondo i pm della procura di Napoli nord, per essersi rifiutata di sottostare all’ennesima violenza. E’ quanto filtra dall’ufficio inquirente partenopeo, che sta valutando di dirottare l’indagine su Antonio, in cui al momento viene contestato il solo omicidio colposo alla madre del bimbo, alla sezione specializzata guidata da Luigi Frunzio.