Quaranta giorni dopo la Pasqua, Gesù sale al cielo: non si tratta della conclusione, bensì del compimento della sua opera, del suo atto di piena adesione alla volontà di Dio Padre. Grazie a lui, afferma Mons. Angelo Spinillo nel commentare il vangelo di Luca di domenica 8 maggio, “il verbo si è incarnato: Gesù ha compiuto la sua missione, ovvero portare l’annunzio di Dio, che vuole la riconciliazione con sé di tutta quanta l’umanità. Dopo aver offerto tutto se stesso, Gesù ritorna al cielo portando sul suo corpo le piaghe della passione, segni di una totale obbedienza al Padre”. Egli investe poi i suoi discepoli della missione di continuare a portare nel mondo la sua opera, “la testimonianza della speranza di vita nuova all’umanità, la testimonianza della misericordia a cui ci chiama l’inizio del terzo millennio per volontà di Papa Francesco”.