I nuovi strumenti per aggredire i patrimoni della criminalita’ organizzata sono stati i temi del convegno ‘Aggressione e ablazione dei patrimoni illeciti e loro gestione’ promossa da Ius et Gestio. Secondo il procuratore della Repubblica di Franco Roberti, l’aggressione ai patrimoni e’ ”l’arma piu” efficace” per il contrasto alla criminalita’ ma di ”difficile ricostruzione”.
Tra gli strumenti indicati da Roberti, il codice antimafia che ha ”sintetizzato” le numerose norme varate dal 1956 e che rappresenta ”il primo intervento organico sulla materia che prevede tempi piu” stretti nel passaggio da sequestro a confisca a riutilizzo”. Tuttavia, tra le criticita’ del codice, indicate dal procuratore, ”il sistema della revocazione che – ha spiegato Roberti – come strutturato rischia di facilitare la riacquisizione dei beni da parte dell’organizzazione mafiosa”. La lotta alla criminalita’ attraverso l’aggressione patrimoniale e’ una delle attivita’ in cui la Procura distrettuale antimafia di Napoli ha investito, come detto da Federico Cafiero de Raho, ”le nostre migliori energie”. Secondo i dati forniti, in questo anno sono stati sequestrati oltre 2 miliardi e 200 milioni di euro, cui si aggiungono 140 milioni di euro di confische. ”E’ un trand in salita – ha detto Cafiero de Raho – e se proseguiamo in questo senso, la criminalita’ organizzata avra’ un grosso danno”. In soccorso della magistratura, l’apertura a febbraio della sede napoletana dell’Agenzia nazionale dei beni sequestrati che, ha garantito Piero Angeloni dirigente dell’Agenzia, ”avra’ un contatto continuo con l’autorita’ giudiziaria e le cancellerie”. Presenti, tra gli altri, il commissario regionale Antiracket della Regione Campania Franco Malvano che ha sottolineato ”le difficolta’ degli enti locali nella gestione dei beni”, il referente di Libera Geppino Fiorenza e il segretario generale della Fondazione Polis Enrico Tedesco.
Solidarieta’ agli avvocati e preoccupazione per la riforma di liberalizzazione delle professioni sono state espresse da Franco Roberti procuratore della Repubblica del Tribunale di Salerno. Il procuratore, a margine del suo intervento al convegno su ‘Aggressione e ablazione dei patrimoni illeciti e loro gestione’, ha sottolineato che ”pur non volendo mancare di rispetto alle prerogative del Governo e del Parlamento, esprimo, come cittadino, la mia preoccupazione per la piega che le cose potrebbero prendere qualora si procedesse alla liberalizzazione della professione forense”. Secondo Roberti, ”in territori che registrano la presenza di organizzazioni mafiose che – ha detto il procuratore – si avvalgono di professionisti per controllare l’amministrazione giudiziaria, credo che la liberalizzazione debba preoccupare i cittadini”. Roberti ha inoltre evidenziato come ”tutte le riforme dovrebbero andare a vantaggio delle prerogative della cittadinanza e non so – ha concluso – se questa riforma vada in questa direzione”.