“Un’aspirante sindaco che ignora il significato della parola e del concetto di legalità”. Così il sindaco facente funzioni Aldo Zullo interviene dopo “le paradossali, per non dire deliranti, affermazioni della dottoressa Iolanda Boerio che pur di difendere il suo indifendibile capo, Eugenio Di Santo, si è lanciata in spericolate affermazioni, indegne di quanti si propongono di amministrare un Comune. Non avevo intenzione di replicare a parole che si commentano da sole, ma lo faccio solo per amore di verità e della lingua italiana. La signorina Boerio ha sostenuto che io avrei usurpato il titolo di sindaco ottenendolo per di più con dei sotterfugi. Bene ricordo a questa novella linguista che il titolo di sindaco facente funzioni il signor Aldo Zullo lo ha ottenuto a seguito di una sentenza della Cassazione, e di una decisione di un Prefetto della Repubblica Italiana. Se questi sono sotterfugi o atti emessi dalle autorità preposte del nostro Stato lo la lascio giudicare ai cittadini. Ma la Boerio deve essere evidentemente allergica a qualunque atto con il quale venga fatta rispettare la legalità. Invece di essere felice che finalmente si è disciplinata l’affissione di manifesti e di striscioni elettorali in conformità con una legge dello Stato ancora in vigore, la Boerio preferisce farsi paladina del concetto del “dobbiamo continuare a violare la legge”. Bell’esempio di aspirante sindaco. E poi come anche la coalizione di cui faccio parte: Sant’Arpino al Centro” già aveva in stampa il materiale elettorale poi rivelatosi inutilizzabile. Ma una volta che è stata emessa un’ordinanza conforme alla legislazione vigente non ci siamo certo lamentati per i soldi spesi. Insomma Iolanda mi permetto di darti un consiglio, avendo qualche anno in più di te: non difendere l’indifendibile e soprattutto non piegare a tuo uso e consumo principi sacri come il rispetto delle legge e il valore della legalità solo perché il tuo burattinaio ha dimostrato di essere allergico agli stessi ”.