“Io solidarizzo col sindaco di Parma, anche perché non si capisce come mai il primo cittadino di Livorno, Filippo Nogarin, non abbia ricevuto nessuna sospensione, nonostante l’avviso di garanzia”. Per Rosa Capuozzo, sindaco di Quarto espulsa dal M5S, nel movimento c’è “una doppia morale. Il problema del M5S è che non ci sono regole scritte. Ma se – dice in un’intervista a Qn – il principio del ‘tutti a casa, basta un avviso di garanzia’ vale per Alfano, De Luca e Pizzarotti, perché non per Nogarin?”. “Essere raggiunto da un avviso di garanzia per un sindaco è molto facile”, osserva Capuozzo. “Per fare i sindaci bisogna essere pazzi. Il mestiere del sindaco è ingrato. Io guido un Comune che è stato sciolto per mafia tre volte. Mi aspettavo che, una volta eletta, con il 70% dei voti, venissi sostenuta. Ma mi hanno lasciata sola”. “Fare il sindaco in Italia è un’impresa ardua. Io non avevo nessuna esperienza politica. Non pensavo fosse così difficile. Lavori 10-12 ore al giorno, non hai i fondi per amministrare, devi fronteggiare pressioni politiche e, se qualcosa non va, contestano il sindaco, mica vanno a Roma. Senza contare gli attacchi solo per il fatto di essere donna”, prosegue Capuozzo. “Guadagno 2.100 euro al mese, al netto del 10% di decurtazione. Non mi bastano neanche per pagare gli avvocati. I 5 Stelle volevano che rinunciassi alla metà dello stipendio, con un assegno di soli mille euro”, aggiunge, sottolineando che non si ricandiderà.

 

 

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