Promette “una bomba di emozioni”, annuncia di voler coinvolgere il pubblico nel canto del “Va Pensiero” e si concede ai giornalisti cantando una strofa dell’Inno alla gioia di Beethoven: l’uragano Daniel Oren assicura che ci sarà un “Uahh” di approvazione al termine dei tre spettacoli che porteranno la grande musica classica e l’opera alla Reggia di Caserta. All’aperto, all’interno del cortile vanvitelliano, in piena estate con prezzi popolari per circa 2800 spettatori: un mix per avvicinare “anche chi conosce solo Madonna o Michael Jackson” all’opera e alla musica classica. Oren presenta il programma a Napoli, assieme al Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, al direttore della Reggia di Caserta, Mauro Felicori, e alla presidente della società Scabec, Patrizia Boldoni. Insieme con Oren ci sarà sir Antonio Pappano che dirigerà il 4 luglio la Nona sinfonia di Beethoven con l’Orchestra e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. L’8 e l’11 luglio toccherà invece ad Oren che dirigerà per il “Nabucco” l’Orchestra e il Coro del Teatro San Carlo di Napoli e del Teatro Municipale Verdi di Caserta. Il progetto “Un’estate da Re. La grande musica alla Reggia”, come ha spiegato De Luca, “rientra in un più complessivo programma di valorizzazione del sito. Siamo in presenza della Reggia più bella del mondo, di qualcosa di emozionante, splendido, senza alcun paragone”. Quello che parte quest’anno è un esperimento ma l’obiettivo, ha spiegato De Luca, è di renderlo permanente, perchè concerti del genere rappresentano l’occasione per un “lancio internazionale”. “Fino a 50-60 anni fa tutte le grandi opere – ha ricordato Oren – venivano cantate dal pubblico italiano. Oggi purtroppo non è più così. A scuola non si fa quasi niente di musica e non si insegna nulla di opera. Il pubblico è abbastanza lontano da teatri e sale da concerto. C’è ancora un pregiudizio durissimo da morire, si pensa che si tratti di un privilegio classista e dobbiamo assolutamente dimostrare che non è così. La grande musica classica va amata da tutti e può esserlo se si propone un grande spettacolo in uno straordinario scenario naturale come la Reggia”. Si tratta, ha spiegato Mauro Felicori, direttore della Reggia di Caserta, “di porre fine allo stato di abbandono. Per anni non si è fatta manutenzione nè pulizia con regolarità. Il nostro compito è renderla più ospitale ed efficiente. E poi, con il programma di concerti fare di questo monumento meraviglioso il palcoscenico di eventi di rilievo. Ci aiuta a farla conoscere al mondo”. Come spiegato da Patrizia Boldoni, inoltre, il progetto prevede il restauro dell’Aperia nel Giardino inglese della Reggia di Caserta e l’istituzione di un Premio con borse di studio per giovani laureati.

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