Un avviso di conclusione delle indagini preliminari è stato emesso dalla procura di Roma nei confronti del giudice Anna Scognamiglio, componente del collegio che decise sulla sospensione degli effetti della Legge Severino per il governatore della Campania Vincenzo De Luca, la cui posizione va verso l’archiviazione. L’avviso è stato firmato dai pm Corrado Fasanelli e Giorgio Orano e dal procuratore aggiunto Paolo Ielo. L’ipotesi di reato è di concorso in induzione indebita a dare o promettere utilità (319 quater). L’avviso è stato notificato, oltre che alla Scognamiglio e al coniuge, avvocato Guglielmo Manna, anche a Carmelo Mastursi, nella qualità di capo della segreteria ed assistente di De Luca, Giuseppe Vetrano, ex coordinatore delle liste a sostegno di De Luca in provincia di Avellino nonché a Giorgio Pozuello e Brancaccio, che secondo i pm avrebbero avuto un ruolo di intermediari. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Manna avrebbe fatto pressioni sulla moglie in relazione alla sentenza – che fu favorevole per De Luca – della prima sezione civile del Tribunale di Napoli – che ”sospendeva la sospensione” dalla carica, bloccando così gli effetti della Legge Severino. Ciò allo scopo di indurre De Luca e gli esponenti dello staff a promettergli una importante carica dirigenziale nella Sanità campana. L’induzione sarebbe consistita da parte della Scognamiglio nel rappresentare a Vetrano e Mastursi – come scrivono i pm – l’esito incerto della causa e il suo ruolo decisivo per la decisione a favore di De Luca. La Scognamiglio – trasferita in seguito alla vicenda giudiziaria al Tribunale Napoli Nord – affermò di non conoscere assolutamente De Luca, Mastursi, e Vetrano e di non aver chiesto loro alcun favore per sé o per il marito.