Piedimonte Matese – Un lavoro culturale sfociato in una domenica da giovanissime guide al museo civico di Piedimonte Matese al quale sono stati consegnati anche dei tabelloni con grafici molto dettagliati ed istruttivi indicanti il numero di visitatori suddivisi per mesi ed anni. E’ la prima volta che questo avviene .Un progetto didattico (progettiste le docenti Miriam D’Acquisto, Maria Rosaria D’Ambrosa e Maria Cristina Biamonte) durato tutto l’anno scolastico, quello della 1G della scuola media “Vitale”, che ha puntato tutto sull’integrazione con il territorio –uno dei tratti specifici dell’offerta formativa- ed in particolare sulla maggiore istituzione culturale della città, il museo civico, il museo “Raffaele Marrocco” , il Mucirama per usare l’acronimo. Un progetto, a tappe e fasi attuative, coordinato dal gruppo di docenti, partito dalla lettura di un articolo di giornale dal quale emergeva che il 55,2% dei ragazzi italiani tra i 6 e i 17 anni non ha mai visitato un museo. Questo è stato il primo passo per introdurre la tematica oggetto del progetto che ha avuto una connotazione multidisciplinare (italiano, storia , cittadinanza e costituzione, arte matematica per l’uso dei grafici etc..) Ne è seguito una fase di analisi con brainstorming sulle motivazioni che spingono i loro coetanei a non visitare un museo e una ricerca sulle abitudini dei coetanei europei. Sul piano operativo sono state svolte visite al museo con rappresentanti dell’associazione Am’arte, con esperti in classe tra cui la lezione dell’assessore Attilio Costarella , percorsi di ricerca(pubblicazioni, guide turistiche, registro dei visitatori per l’elaborazione dei dati statici presentati per la prima volta , laboratori di scrittura. Si è arrivati così alla tappa finale con “La domenica al museo” : microfono in mano hanno spiegato, davanti alle famiglie ed amici, con una certa emozione ma anche spigliatezza i risultati conseguiti spiegando le origini e le caratteristiche del complesso museale e della collezione permanente dedicata ai sanniti con il pezzo pregiato del corridore di monte Cila. Per un giorno, dunque, guide turistiche ma con un messaggio duraturo : quello di far conoscere la storia e il patrimonio culturale del nostro territorio, il ruolo svolto dai musei nel campo della sua conservazione e tutela, a valorizzare il piccolo museo cittadino e, al contempo, a contrastare la povertà culturale, diffondendo il concetto di “consumo culturale”. Un lavoro concreto di vera integrazione con i valori del nostro territorio – come ha spiegato la docente Gaetano Musto con l’applicazione di competenze disciplinari usate per il caso oggetto del percorso di sperimentazione e ricerca sulla didattica. Altro aspetto rilevante –adesso a disposizione dell’istituzione museale- è la ricerca statistica allestita come il raffronto tra visite e pagamento / ridotte o non(di gran lunga maggiore queste ultime) utile anche per le indicazioni per la gestione per valorizzare ancora di più il museo che è ancora giovane e può contare sulla passione dei giovani.
Michele Martuscelli
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