I settori che il Governo si appresta a liberalizzare incidono su circa il 15% della spesa media di una famiglia italiana. La stima esce da un’analisi che la Cgia di Mestre ha fatto calcolando il peso sul bilancio familiare delle voci interessate dal provvedimento che il Governo Monti presenterà nelle prossime ore.
A fronte di una spesa media annua complessiva pari a 29.520 euro, i beni e i servizi che saranno liberalizzati hanno un valore economico di poco inferiore ai 4.500 euro (precisamente 4.437), pari al 15% della spesa totale. Difficile anche per la Cgia dire quanto le famiglie potrebbero risparmiare dall’apertura al mercato dei vari settori, visto che le liberalizzazioni all'”italiana” fatte in passato – osservano gli artigiani mestrini – non hanno sortito effetti positivi per i consumatori. La Cgia ricorda che solo per i medicinali e i servizi telefonici la deregolamentazione ha portato vantaggi economici. Nel primo caso, tra il 1995 ed oggi, i prezzi sono diminuiti del 10,9%, a fronte di un aumento del costo della vita del +43,3%. Nel secondo caso, tra il 1998 ed il 2011, le tariffe sono diminuite del 15,7%, mentre l’inflazione é aumentata del 32,5%.