Arresto in flagranza, eseguito nel mar Mediterraneo dai finanzieri del comando provinciale di Napoli e di quello operativo aeronavale di Pomezia-Pratica di Mare, per quattro cittadini del Mali, un colombiano, uno spagnolo e uno della Guinea Bissau, ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga, resistenza e violenza a navi militari della guardia di finanza. Gli arresti, effettuati nella tarda serata del 13 gennaio, sono il frutto di un’operazione in acque internazionali tra la Sardegna e le isole Baleari, lungo la rotta piu’ utilizzata dai narcotrafficanti per il trasporto di sostanze stupefacenti dall’Africa e dal Sud America verso i mercati europei.
L’operazione e’ coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, che indaga su una organizzazione criminale partenopea con stabili e forti collegamenti con la Spagna e il Marocco, ‘importatrice’ in Italia di ingenti quantitativi di hashish. L’organizzazione si serve di un natante veloce immatricolato in Italia, che carica la droga in Marocco e poi in acque internazionali trasferisce la ‘merce’ su un gommone che la porta sulle coste spagnole, dove viene trasferita a bordo di tir fino alla Campania.Fermati nel corso dell’operazione anche 4 minorenni. Il gip del tribunale di Napoli ha convalidato l’arresto eseguito dalle fiamme gialle in flagranza, dopo che i fermati erano stati trasferiti in Italia. Le indagini napoletane hanno visto la collaborazione delle autorita’ giudiziarie spagnole e, nell’ambito di questo coordinamento, la Guardia di Finanza ha pattugliato un’ampia zona di acque internazionali antistante le coste meridionali della penisola iberica e delle Baleari con un pattugliatore veloce, due guardacoste e un aereo. In questo modo e’ stato individuato un motoscafo di 26 metri che a luci spente, a 100 miglia delle coste settentrionali delle isole iberiche, stava raggiungendo un catamarano cui era agganciato un potente gommone di 12 metri. Quando i trafficanti hanno visto i mezzi dei finanzieri hanno tentato la fuga e dal motoscafo sono state lanciate in mare alcune casse. L’inseguimento e’ durato tre ore, durante le quali il motoscafo ha anche speronato le motovedette inseguitrici, ed e’ stato costretto a fermarsi per i danni riportati durante questa manovra. Secondo gli inquirenti, su quel motoscafo erano trasportate circa 10 tonnellate di hashish, che avrebbero fruttato diversi milioni di euro al dettaglio.